Ogni tanto capitano i colpi di fortuna. A me è capitato venerdì sera quando mi è toccato di dialogare con Carlo Cottarelli, già commissario straordinario per la Spending review e Direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica di Milano. L’occasione, nel girdino antistante la splendida villa Canal di Grumolo delle Abadesse, era la seconda data della serie di incontri Villeggendo organizzata da Antonio Prando.
E sono stati 90 minuti davvero stimolanti: ho avuto l’impressione di avere di fronte, oltre ad una persona preparatissima, come lo è uno che è stato 28 anni al Fondo Monetario internazionale dopo aver studiato alla London School of economics, e soprattutto un uomo conscio della delicatezza del tempo che stiamo vivendo.E di tutta la responsabilità che ognuno di noi deve sentire, ognuno per la sua parte di competenza, per il bene comune.
L’avevo già intervistato in mattinata assieme a Barry Mason nel corso del programma che mi vede in onda in qualità di opinionista su Radio Padova. E come al telefono, anche di persona, mi è parso una persona con quell’umiltà tranquilla propria delle persone grandi che mi è capitato di intervistare e di fronte a cui mi sono sempre sentito un bel po’ inadeguato. E non lo dico per modestia, dote di cui sono sempre stato privo, ma proprio perchè esiste una maniera di argomentare lucido, garbato ma risoluto, proprio dei grandi. E Carlo Cottarelli è un grande uomo. Lo si nota da piccoli particolari che ho potuto cogliere, ancora prima che dal grande affresco del nostro Paese che ha dato venerdì sera di fronte alle 300 persone, attentissime, a villa Canal.
“Per carità non mi chiami professore” mi ha detto quando gli chiedevo come dovessi rivolgermi al mio interlocutore. E poi una cordialità che percepivo a pelle quando si lasciava incalzare e anche canzonare durante un’ora e mezza che credo sia risultata leggera ma anche profonda, a tutto l’uditorio. E’ arrivato a villa Canal con l’inseparabile zainetto dentro cui lunedì mattina il presidente Sergio Mattarella metterà un compito davvero gravoso: trovare la maniera di formare un Governo per questa nostra Italia che sta rischiando grosso giocando tra sovranismo e vaffanculismo.
In bocca al lupo dottor Cottarelli. Non la invidio per nulla. Ma da quando si è diffusa la notizia di questo suo appuntamento al Quirinale, francamente, vado a letto stasera con una piccola speranza.
Alberto Gottardo
qui sotto l’intervista concessa da Carlo Cottarelli a Radio Padova andata in onda giovedì mattina