Mi scusi signor Sindaco Giordani, lo dico sommessamente, ma questa cosa del controllo di vicinato mi pare una “cagata pazzesca” (cit.)

 

Leggo con un certo sbalordimento il Corriere del Veneto di oggi. Racconta in un articolo di Angela Tisbe Ciociola che Padova aderisce ad un protocollo tra Comune e Prefettura per il controllo di vicinato. Lo sbalordimento mi discende dal fatto che viene spacciata come maggiore sicurezza una procedura che appare quantomeno farraginosa. Cito testuale dall’articolo del Corriere del Veneto: “I cittadini, su base volontaria, dopo un periodo di formazione con le forze dell’ordine, si impegnano a riferire a un coordinatore della zona a ogni episodio sospetto. Quest’ultimo riferirà quanto raccolto al coordinatore comunale che farà da tramite con le forze dell’ordine.
Ora, lo dico sommessamente, ma questa cosa assomigli a una “cagata pazzesca” come diceva il ragioniere Ugo Fantozzi. Tre passaggi anzichè chiamare il 112. Nell’epoca delle app e dei messaggi whatsapp siamo ancora al tizio della ronda che chiama il coordinatore di quartiere che chiama il coordinatore cittadino che chiama i carabinieri?
E’ forse la maniera di introdurre la figura di un quasi assessore alla sicurezza? E poi, scusate, chi ripaga delle ore perse dal poliziotto, addestrato a pattugliare le strade, che invece dovrà spiegare a pensionati e giovani senz’altro di meglio da fare, come si fa il controllo di vicinato? Sono tra coloro che pensa che Padova non abbia nessun problema drammatico di sicurezza. E mi pare che a chi starnazza di città fuori controllo si dia una risposta farsesca.

Alberto Gottardo