È partito in queste settimane l’intervento di restauro che interessa l’affresco della lunetta del presbiterio della chiesa di Santa Sofia, “cuore antico della città di Padova”, raffigurante la Madonna in trono con santi e committenti. Un affresco di ampie dimensioni, circa 230×300 cm, datato al terzo decennio del XIV secolo, ritenuto di ascendenza “giottesca”, di cui si erano perse le tracce fino al 1907, in quanto vi era stata sovrapposta, nell’Ottocento, una Pentecoste firmata dal pisano Simone Merlini. Gli interventi che hanno riguardato il ripristino dell’antica chiesa romanica a inizio XX secolo hanno permesso di ritrovare le decorazioni trecentesche.
Ora, lo stato di conservazione non ottimale, richiede un intervento che permetta un’accurata ripulitura, la verifica dell’effettivo “stato” dell’affresco, una più accurata conoscenza della tecnica esecutiva, il rilevamento di eventuali rifacimenti e/o rifiniture a secco. Il tutto sarà poi utile per un confronto con i dati storici e d’archivio per dare una lettura più completa dell’apparato iconografico di Santa Sofia e per restituire alla città e ai molti turisti e visitatori, un altro prezioso frammento della storia di una delle chiese più antiche di Padova, che contribuirà anche ad arricchire di ulteriori informazioni la conoscenza della pittura e delle tecniche esecutive del Trecento padovano, che rappresentano un’evidenza nella storia dell’arte internazionale.
L’intervento è stato affidato dalla parrocchia di Santa Sofia alla restauratrice Valentina Piovan e rientra in un progetto più ampio di valorizzazione degli antichi affreschi della chiesa di Santa Sofia e in particolare delle raffigurazioni della Vergine Maria, coordinato da Elisabetta Favaron, fundraiser e conservatrice dei beni culturali.
Il progetto, infatti, avviato nel novembre 2016, comprende un lavoro di studio per la valorizzazione delle opere pittoriche di Santa Sofia, l’individuazione di possibili finanziatori e la realizzazione di un testo. Ora, grazie al contributo di quattromila euro della Fondazione Antonveneta e di altri cinquemila euro da parte di una parrocchiana mecenate, sarà possibile concludere in breve tempo il restauro, e successivamente realizzare una pubblicazione divulgativa sul percorso di restauro, sui risultati che emergeranno, ma anche fornendo un itinerario di lettura delle immagini devozionali raffiguranti la Madonna presenti in vari luoghi della chiesa. La chiesa di Santa Sofia, infatti, a differenza di altre realtà locali, non conserva cicli di pitture di epoca medievale, ma solo interventi isolati, per lo più raffiguranti la Madonna con il Bambino, che allo stato attuale degli studi, non sembrano appartenere a cicli più ampi, ma rappresentano preziose testimonianze pittoriche di età romanica a Padova.