Un gruppo di padovani residenti all’Arcella provano a cambiare il senso del proprio vivere il quartiere. Dentro c’è un cuoco, Pablo Rolle, un barbiere, Giuliano Biasio, che ha aperto il mitico barber shop di viale Arcella, posto dove ogni tanto ci sono concerti rock impressionanti, e poi altri arcellani di buona volontà come il gruppo che ha dato vita ad Arcella town, e mi scusino gli altri che sicuramente ho dimenticato. Questo gruppo di persone incontra altre persone di buona volontà, in primis un professore di religione, Simone Pillitteri, che un anno fa si è candidato nella lista civica di Sergio Giordani ed è stato investito di un compito gravoso, quello di fare il prosindaco per l’Arcella.
Questo gruppo di persone inizia a fare cose, ad avanzare proposte. E trova in Simone Pillitteri un interlocutore attento ed affidabile. E così inizia a cambiare davvero il verso delle cose nel più popoloso quartiere della città. Così succede che i bambini a metà aprile sfilino per le strade del quartiere e facciano festa tutti assieme, capita il mese scorso che al Parco Piacentino e poi nella piazzetta Buonarroti centinaia di persone si trovino per dare nuovi colori al proprio pezzo di città ed è capitato poi questa sera che 250 persone, tantissimi bambini, si siano dati appuntamento per una passeggiata dalla chiesa di Santissima Trinità fino a via Bernina. Chiusa la strada, sistemate le panche, messo giù un impianto di amplificazione, è stato subito festa per tutta la sera. Un festone grande come il cuore di una città che sta letteralmente cambiando pelle e che fa appello alle proprie migliori speranze, in un tempo in cui è moneta corrente della politica, agitare le peggiori paure.
Ieri sera tra le panche si sono seduti anche il vice sindaco Arturo Lorenzoni e le assessore Marta Nalin e Chiara Gallani. Ma non era una manifestazione partitica, era politica nel senso più puro del termine: un moto d’orgoglio, una voglia di prendersi cura della polis, della città, nella maniera più bella che c’è: scendendo in strada con l’intera famiglia condividendo il proprio tempo e la propria cena con altre persone. Una scelta che ha dentro del coraggio e della passione, di questi tempi. Bravi i ragazzi de “Le mille e una Arcella” un soggetto di politica vera, dal basso, che dà a Simone Pillitteri anche maggior peso per raccontare a palazzo Moroni che l’Arcella ha dentro un fermento che può diventare una maniera diversa di vivere la città. E chi la chiama ancora periferia, si faccia un giro all’Arcella in serate come queste, quando ci sono concerti, piazzette piene di gente che ha il piacere di stare assieme e centinaia di studenti in giro in bicicletta. Capirà che l’Arcella sta diventando un nuovo centro, metropolitano e moderno attrattivo quanto quello storico, con in più una maniera informale di fare le cose. Comprese le piccole rivoluzioni.
Alberto Gottardo
P.s.: La foto aerea è tratta dalla pagina facebook del videomaker Matteo Menapace, anima di Videoe20 una realtà creativa che prima o poi bisognerà trovare il tempo di raccontare a parte