Un futuro turistico in stretta sinergia con Padova oppure una strategia volta a promuovere soprattutto la specificità di wellness, cure termali, e patrimonio paesaggistico, naturalistico ed eno-gastronomico dei Colli euganei? Per il sindaco di Montegrotto, Riccardo Mortandello, la strategia vincente è sicuramente la seconda.
Intervenendo nel dibattito aperto nei giorni scorsi dal collega aponense Federico Barbierato, Mortandello condivide la necessità di far partire al più presto un Osservatorio turistico per le terme e i Colli Euganei ma sottolinea come un abbraccio troppo stretto con la strategia turistica di Padova, sebbene molto allettante, non sarebbe funzionale allo sviluppo della destinazione “Terme e Colli”
“Padova e le Terme euganee – spiega Mortandello – hanno mercati diversi, e devono avere strategie diverse. I nostri turisti cercano una permanenza più lunga e sono interessati all’abbinamento di esperienza termale e visite nei Colli Euganei, allargando anche alle visite culturali e artistiche a Padova. Un turista che va a Padova per guardare la cappella degli Scrovegni, visitare una mostra o per turismo religioso, difficilmente sarà interessato a trascorrere una settimana di wellness e cure termali. Per questo è importante, molto importante collaborare con Padova, ma prima di tutto, per la nostra crescita è fondamentale dare un’identità sempre più forte e marcata al nostro prodotto turistico unico e molto speciale: l’accoppiata terme e colli euganei. Unire le nostre forze in un’unica strategia con Padova finirebbe per ridurre la permanenza media nei nostri alberghi”.
L’OSSERVATORIO TURISTICO DI TERME E COLLI EUGANEI. Già nel 2016, quando le Terme e i Colli Euganei si sono dotati di un “Destination Managment Plan” è stata prevista la creazione di uno organo interno denominato “Osservatorio turistico” con con il compito di valutare e monitorare i flussi. “Purtroppo – osserva il sindaco di Montegrotto – questo organismo stenta a decollare per la scarsa sinergia di alcuni rappresentanti di importanti municipalità che pur fanno parte della nostra destinazione turistica. Nell’ambito delle giuste competenze, l’Osservatorio dovrebbe, a mio modo di vedere, comprendere l’intero bacino euganeo e non limitarsi a monitorare le terme e il solo capoluogo”.
ARRIVI E PRESENZE: NEL BACINO TERMALE EUGANEO I TURISTI SI FERMANO PIÙ A LUNGO CHE A PADOVA. STRATEGIE DIVERSE Il documento “Destination Managment Plan” che ha definito la destinazione “Terme e colli euganei” nel 2016 ha attentamente valutato i flussi di arrivi e presenza nella provincia di Padova suddivisi per ambiti turistici.
Da questi datiappare chiaro che mentre nel periodo campione tra la destinazione Padova Città e quella Bacino Termale Euganeo sono pressocchè uguali gli arrivi (39 contro 42%), se invece si analizzano le presenze (cioè il numero delle notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi), la forbice si amplia a favore del comprensorio termale (58% contro il 29% di Padova).
QUALE STRATEGIA PER FAR CRESCERE IL TURISMO NEL BACINO TERMALE EUGANEO?
“Partendo da questi dati – sostiene Mortandello – mi pare chiaro che puntare i nostri sforzi su di un abbraccio sempre più stretto con Padova che sicuramente può garantire flussi turistici culturali o indotti da grandi eventi (sportivi, concerti etc,) a bassa permanenza sia meno produttivo rispetto al promuovere adeguatamente il nostro prodotto core, ossia le cure termali, il benessere (prodotti a media alta permanenza) integrando l’azione con la valorizzazione del patrimonio naturalistico e paesaggistico, enogastronomico ed escursionistico che può essere così sintetizzato: prodotto Terme e Colli Euganei.