Di Angelo Luni ho mille ricordi e prima del suo sorriso, prima della manona grande che ti stringeva in un saluto franco e robusto, mi viene in mente la voce gentile e lo sguardo severo. Angelo Luni è stato per un tempo lunghissimo che pareva quasi infinito il punto di riferimento di due o forse tre generazioni di baristi, ristoratori e pasticceri. E credo che se a Padova c’è una cultura del ben ricevere, del buon vino e della gastronomia di qualità, oltre che di Erminio Alajmo e di Francesco Valentini de La mia cantina, un buon pezzo di merito sia da tributare anche a lui. Coriaceo sul lavoro, il signor Angelo, che io chiamavo così anche se lui mi aveva invitato mille volte a dargli del tu, era una persona tra le più gioviali a tavola. Spesso accompagnato dalla moglie Clara, amatissima. E proprio per quell’amore verso la moglie qualche anno fa Angelo Luni ha deciso di lasciare la plancia di comando dell’Appe, a cui sarebbe stato altrimenti, c’è da scommetterci, fino a quando le forze gliel’avessero concesso. Era una persona a cui piaceva vivere Padova ed a cui tanti padovani tributeranno l’ultimo saluto sabato mattina nella chiesa di Cadoneghe dove un anno fa Angelo diede l’arrivederci alla moglie. Arrivederci signor Angelo.
Alberto Gottardo
Qui sotto il comunicato diffuso dall’Appe
È scomparso il 31 luglio, presso l’ospedale civile di Padova, dopo una breve malattia, Angelo Luni, storico Segretario dell’APPE, Associazione di cui ha retto le sorti per 43 anni.
Nato a Este nel 1944 Luni lavora dapprima come commesso presso la pasticceria di famiglia, per essere poi assunto nel 1964, dopo il militare, come apprendista dall’allora Associazione Proprietari Pubblici Esercizi, diventata più tardi Associazione Provinciale Pubblici Esercizi.
Nel 1971 assume la carica di Segretario, che non ha mai dismesso fino al pensionamento, avvenuto nel giugno del 2014, dopo 51 anni di ininterrotto lavoro a totale servizio degli esercenti.
Durante gli anni Luni ha avuto modo di operare a stretto gomito con tutti i quattro Presidenti che si sono succeduti nella carica: da Giuseppe Quartesan, a Maria Mioni, da Giuseppe Colucci, fino all’attuale Presidente Erminio Alajmo.
Probabilmente non ci sono esercenti, soprattutto quelli più “attempati” che, in tutta la provincia di Padova, non conoscano “Angelo”, visto che è sempre stato in prima fila, organizzando instancabilmente centinaia di riunioni, incontri, assemblee, su tutto il territorio, per illustrare nuove leggi, proporre soluzioni per risolvere adempimenti complicati, denunciare comportamenti o attività illecite o abusive, difendere presso le autorità gli interessi legittimi degli esercenti, tutelare l’immagine dei pubblici esercizi.
Il suo curriculum è lungo e complesso, ma più che l’elenco delle attività, è il suo operato a rendere giustizia a una vita spesa per gli esercenti, con cui ha avuto rapporti molto amichevoli.
Persona tendente sempre alla mediazione, spesse volte difficili se non impossibili, tra interessi contrapposti tra esercenti e autorità, trovava nel suo spirito pratico le soluzioni operative a problemi complicati.
Ogni giorno incontrava gli associati, ascoltava i loro problemi, aveva una parola di conforto e di incoraggiamento, era testimone vero dello spirito associativo.
Tantissimi sono gli esercenti che, nel corso degli anni, si sono giovati dei suoi insegnamenti durante i corsi abilitanti (per l’iscrizione all’ex REC, il Registro Esercenti il Commercio), così come opera sua è stato l’approntamento del “sistema” dell’HACCP (analisi dei rischi e punti critici di controllo in ambito igienico-sanitario), del consorzio fidi “Appefidi” (poi confluito in Brentafidi e ora in Cofidi), che tanto aiuto ha dato alle imprese di pubblico esercizio, senza dimenticare le innumerevoli consulenze e interpretazioni normative svolte a favore di Comune, Provincia, Camera di Commercio e, per ultima, Regione Veneto, nella stesura della legge regionale sui pubblici esercizi.
Ha anche svolto l’incarico di Segretario regionale della FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) del Veneto e di revisore dei conti della FIPE nazionale.
Una dedizione al lavoro e una professionalità riconosciute il 1° maggio 2003, con l’assegnazione della “stella al merito del lavoro”, che ha fatto di Angelo un “Maestro del Lavoro”.
Angelo Luni ha preso le redini dell’APPE quando aveva una piccola sede in affitto in via Oberdan e tre dipendenti e, negli anni, ha gestito una crescita continua e robusta, che ha portato l’Associazione ad essere oggi riconosciuta a livello nazionale, con una sede di proprietà in via Savelli 28 a Padova e oltre trenta dipendenti, con la creazione di una società di servizi (APPE Padova Service Srl, di cui Luni è stato amministratore delegato per quasi trent’anni) che assiste gli esercenti a 360 gradi: dall’assistenza sindacale, all’informazione continua, dai corsi abilitanti, alla tenuta contabilità, alle pratiche amministrative, alla gestione del personale, e molto altro ancora.
La vita personale di Angelo Luni, sposato con quattro figli, è stata segnata nel corso degli anni da alcuni gravi lutti, come ad esempio la figlia Sonia nel 2002 e la moglie Clara nel 2017. Pur colpito da queste disgrazie personali, Luni ha saputo reagire a modo suo: con lo spirito di positività e fiducia nel futuro che sempre lo ha animato.
«Angelo Luni ci lascia un grande senso di vuoto, impossibile da colmare – commentano all’unisono il Presidente Erminio Alajmo ed il Segretario Filippo Segato – ma ci lascia anche lo stimolo a proseguire nel solco da lui tracciato, fatto di serietà, capacità e dedizione al lavoro. Grazie Angelo!».
Tutti i baristi ed i ristoratori ma anche pubblici amministratori che desiderano far pervenire ai congiunti un messaggio di cordoglio oppure un ricordo-testimonianza possono spedire un’email a [email protected]
Le esequie si terranno sabato 4 agosto alle ore 10.30 presso la chiesa di San Bonaventura a Cadoneghe.