“Sarà, ma non capisco la “serenità” con cui il sindaco di Due Carrare attende la sentenza del Tar del 28 febbraio sul megacentro commerciale. Evidentemente, per lui che ha sempre sostenuto di avere a cuore soprattutto il bene dei cittadini, che vincano questi ultimi e le loro rappresentanze o che vinca Deda, poco cambia”.
Il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin, non ribatte alle obiezioni di Davide Moro, sindaco di Due Carrare, sulla “trasferibilità” o meno della sentenza del Consiglio di Stato che ha rigettato il ricorso di Federdistribuzione sulla questione di Due Carrare (“a me interessa che la sentenza abbia detto chiaramente che ci sono anche valori come la salute, l’ambiente, il paesaggio ed il patrimonio artistico e culturale che vanno tutelati”) ma appunta la sua attenzione sul distacco con cui il sindaco affronta la questione.
“Sembra quasi che il problema non sia il suo – aggiunge Bertin – ed anzi, nel momento in cui cita altri comuni dove sarebbero in corso insediamenti di centri commerciali, oltre che fare confusione tra medie e grandi strutture di vendita, dimentica anche che il “suo” insediamento ha dimensioni “monstre” che lo rendono un po’ diverso!”
L’appunto di Bertin è semplice.
“Mai una volta – aggiunge il presidente dell’Ascom – che si sia sentito il sindaco Moro esprimere l’auspicio che il mega centro non si faccia. Sempre possibilista, sempre in attesa degli eventi, mai dalla parte di cittadini e commercianti. Perché si può essere costretti a subire atti deliberati in precedenza, ma si può anche sostenere che ciò che è stato deciso era sbagliato e, soprattutto, prendere le distanze e combattere fino a dove è possibile ciò che avrà sicuramente effetti nefasti”.
Ma Moro, evidentemente, da quest’orecchio non ci sente.
“Quando un sindaco – conclude Bertin – ti dice che “ho l’impressione che la sentenza non c’entri nulla con noi” credo ci sia poco da fare: significa che Ponzio Pilato ha fatto scuola”.
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