In questi giorni è stata segnalata da alcuni frequentatori del Parco Iris una moria di pesci nel laghetto del parco. I tecnici del Settore Verde e l’assessora Chiara Gallani stanno da giorni seguendo attentamente la situazione.
«Stiamo monitorando quanto accade con sopralluoghi giornalieri – spiega l’assessora Gallani – e la cooperativa responsabile della custodia sta recuperando tutti i pesci morti. Di sicuro non è una situazione gradevole e quello che conta, soprattutto, è verificarne le cause: per questo nei giorni scorsi abbiamo consegnato alcuni campioni di pesce al Servizio Veterinario della Ulss di Padova e siamo in attesa degli esiti dei controlli. Al momento, rimangono aperte alcune ipotesi: una possibile patologia dei pesci, la qualità dell’acqua di falda (in ottobre è stato sostituito il pozzo artesiano di alimentazione del laghetto) e la qualità dell’acqua del laghetto, intrinseca o alterata da immissioni esterne».
Nel frattempo è stato fatto un ricambio graduale dell’acqua del lago, in concomitanza con l’avvio del collaudo stagionale dell’impianto di irrigazione, così come è in corso un potenziamento dell’ossigenazione.
«Altri elementi di criticità – prosegue l’assessora Gallani – possono essere dovuti alla sovrappopolazione del laghetto, in cui privati immettono spesso pesci di propria iniziativa, e alla somministrazione di cibo non consentito. Si tratta di azioni che possono alterare l’equilibrio delle componenti naturali del laghetto. Con le analisi potremmo avere un quadro preciso e intervenire con una pronta e precisa soluzione, oltre che con un’adeguata campagna di informazione sui comportamenti da tenere con gli animali che vivono all’interno dei nostri parchi. In questo periodo i parchi tornano ad essere frequentati quotidianamente da centinaia di cittadini e ci tengo a ringraziare tutti coloro che nei giorni scorsi si sono attivati con grande sensibilità segnalando il problema, dimostrando grande attenzione per un bene di tutti. Un ringraziamento anche alla consigliera Sodero e alla sua sensibilità verso la cura collettiva dei nostri parchi pubblici».