Don Ruggero Ruvoletto è stato ucciso. La vita spezzata per una rapina da quattro soldi. Un altro amico carissimo partito per il Brasile, terra dalle forti contraddizioni, ricca di tutto, di umanità allegra e festosa, di miseria inumana, di periferie desolanti dove Ruggero aveva deciso di portare la sua vita, il servizio alla Chiesa e all’umanità ferita da soprusi, ingiustizia, violenza. Un altro “martire” della nostra Chiesa padovana, fedele agli uomini e alle loro attese più profonde. Ha dato tutto ai giovani e ai poveri, proprio tutto, senza nulla chiedere in cambio. Alla famiglia di don Ruggero, alla nostra Diocesi, alla Chiesa il grazie della comunità cittadina per questo figlio e fratello che ha generato speranza nella povera gente, arricchito l’umanità di relazioni forti e di amicizia sincera, ha costruito ponti tra i popoli di città ricche e povere. Ruggero ha investito sui giovani per farli diventare protagonisti della propria vita e delle loro comunità. Un impegno che la nostra città potrebbe assumere, assieme alla Chiesa Padovana, per sostenere i progetti avviati con i giovani di Manaus (l’accoglienza dei ragazzi vittime di abusi, l’asilo, la scuola, il centro di formazione professionale,) per dare loro istruzione e lavoro, speranza e dignità, libertà dalle tante dipendenze. Un impegno da condividere tra amministrazioni locali, con le scuole, associazioni, parrocchie, amici, e ogni uomo di buona volontà che crede nei giovani e nella loro capacità di cambiare il mondo. Ruggero è stato un amico vero, sincero, disponibile e attento, persona buona che stava accanto per sostenere, condivideva senza giudicare, pronto ad incoraggiare, a dare ancora una volta la spinta per ricominciare. Tra le tante esperienze la sua breve ma molto intensa presenza come assistente delle Acli Provinciali ha lasciato in tutti noi una ricchezza unica che nulla potrà cancellare: l’amicizia fraterna. Carissimo Ruggero oggi a Manaus hai dovuto arrenderti alla violenza di un balordo, forse un povero disgraziato insieme vittima e carnefice. Non troviamo parole, pensieri, espressioni in grado di dare ragione al dolore per questa assurda tragedia da pochi denari. Un assurdità che ci riporta alle radici di antiche ingiustizie che affliggono i popoli di ogni sud a cui ti sei donato. Una assurdità che ci interroga sulle nostre responsabilità mentre ci riempie l’animo di dolore e pianto senza misura. Con le mani e con le lacrime accarezzo la grande tela dai mille fili colorati: dono prezioso alla nostra famiglia prima del tuo volo in Brasile. Dono prezioso intrecciato da mani delicate di donne del sud. Del mondo. Colori e disegni emanano il grande calore di un mondo colpito ogni giorno da troppe violenze.Caro Ruggero, porteremo sempre con noi il tuo sorriso rasserenante, la carica umana che dava luce a tuoi occhi, la determinazione con cui cercavi giustizia e pace, la scelta profetica dei più “piccoli e umili“ per costruire quel bene comune che è di tutti. Un grande valore umano che può chiedere grandi sacrifici.Ciao Ruggero, amico carissimo, starai con noi sempre, tra i testimoni che accompagneranno la crescita dei nostri figli e delle giovani generazioni. Un abbraccio forte, forte.
Claudio Piron
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