In Italia i fornitori di energia sono numerosi ed influenzano il mercato economico e finanziario in maniera importante. Del resto il connubio tra Energia e infrastrutture è sempre stato molto forte. Da quando nel 1962 è nata la nuova disciplina normativa in merito a quello che è il mercato energetico, la rivoluzione si è determinata con l’arrivo dell’Enel e poi con l’abolizione dei mercati privati. Nel frattempo però, nel corso degli anni, Nazioni come la Svezia e la Gran Bretagna avevano iniziato a liberalizzare il mercato in modo tale da garantire un servizio che potesse essere quantomeno conveniente. Questo percorso è iniziato negli anni ’90 ed è proseguito a ritmo spedito in tutta Europa, fino ad oggi, quando è cambiato totalmente il punto di vista della gestione statale dell’energia. Adesso infatti viene privilegiato un ruolo diverso di Stato, come mediatore rispetto a questi settori, ovvero quello dell’energia elettrica e quello del gas.
Come è cambiato il mercato energetico italiano nel corso degli ultimi 10 anni
In Italia, negli ultimi 10 anni sono cambiate molte cose nel settore dell’energia. Il decreto firmato dal presidente del Consiglio dei Ministri nel 2004 è quello che ha dato una svolta fondamentale dopo che c’erano stati alti e bassi tra Monopolio e liberalizzazione. Generalmente, il decreto Bersani nel 1999 aveva dato il via a una liberalizzazione selvaggia in questo settore, aprendo le porte del commercio. E’ soltanto nel 2004 che si è cercato di ristabilire un po’ tale ambito, dando vita al nuovo soggetto che gestisce la Rete elettrica nazionale e disciplinandolo. La novità è stata introdotta dal decreto Bersani che cambiava la natura stessa di Enel garantendo la fine del Monopolio da un punto di vista legale e dava vita alla nuova distribuzione e all’addio della cosiddetta liberalizzazione. Infatti, è proprio a partire da questa norma che sono nati i nuovi soggetti che sono entrati a gamba tesa nella discussione vitale del mercato. Si tratta dell’autorità per l’energia elettrica e del gas, AEEG, che fissa le condizioni in modo tale da garantire la trasmissione in maniera neutrale. Inoltre è stato anche introdotto il Gestore della rete di trasmissione nazionale che si occupa invece, delle attività di trasmissione fissando le regole del dispacciamento. In più, vi è il Gestore del mercato elettrico, che si occupa invece di gestire le offerte di acquisto e di vendita dell’energia
elettrica, nonché di tutti i servizi connessi. Infine c’è l’Acquirente unico, che invece deve garantire il rispetto dei criteri. Oltre a tali elementi, vanno inseriti anche tutti i principali fornitori.
I fornitori di energia elettrica presenti in Italia
I principali fornitori di energia elettrica sono Enel, Eni, Acea, Edison, Sorgenia. Tutte queste compagnie sono venute fuori alla fin dall’apertura del libero mercato. Si tratta di enti che permettonodi avere tariffe diverse a seconda dei consumi e sono liberi concorrenti sul mercato. Enel è uno dei principali fornitori di energia elettrica, ha una tariffa monoraria e che si paga ogni due mesi. Può essere attivata online e sta facendo gli ultimi anni molta attenzione alle energie rinnovabili. Poi vi è Eni, che è leader nella fornitura di petrolio e di gas ed offre molti servizi innovativi. Inoltre, c’è Acea che si trova in regioni come Campania, Lazio e Toscana. Anche questa società ha un prezzo bloccato. Edison allo stesso modo, è in grado di far risparmiare con un contratto minimo di 12 mesi. Stesso discorso con Sorgenia che ha un prezzo bloccato ed ha una serie di servizi di assistenza per i clienti.
Influenza sull’economia dei mercati energetici
Da sempre leader nel settore energetico influenzano l’economia. Infatti, in Italia, così come nei principali paesi europei, queste grandi società riescono a dare un’influenza determinante al mercato.
In generale, sono in grado di determinare l’abbassamento dei consumi e sostenere nella realizzazione di grandi opere. Tali aziende infatti perché mettono a disposizione, in virtù delle immense possibilità economiche che hanno, grandi servizi e infrastrutture anche per lo sviluppo ambientale.
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