Affrontare le spese universitarie nell’anno 2020 non è semplice. Se fossi uno studente che si stesse chiedendo come fare in un periodo post “lockdown” con ovvie conseguenze economiche e aumenti sul tasso di disoccupazione, in questa guida vorremmo illustrarti le migliori soluzioni.
Anche per il MIUR (l’acronimo sta per Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca), per l’anno 2020 gli studenti potranno fare affidamento alle detrazioni fiscali. Ma basterà a risolvere ed affrontare tutte le spese universitarie dell’intero anno?
Come detrarre le spese universitarie nel 2020
Per affrontare le spese universitarie per l’anno 2020, potrai ricorrere alla detrazione sull’imposta lorda (fissata al 19%) riguardanti i corsi di istruzione appartenenti sia alle Università private che Statali. Tale norma è regolamentata dal TUIR (Testo Unico delle imposte sui redditi) secondo l’art. 15, co. 1, lett. e).
Un modo molto valido per affrontare le spese universitarie è quello di richiedere un prestito (puoi approfondire qui), anche se non sei un lavoratore, così da poter sostenere meglio i costi e pagare piccole rate mensili per saldare il finanziamento fatto con la banca.
Detrazioni sulle spese delle Università italiane statali e non
Prima di spiegarti come ridurre i costi dell’istituto scolastico per l’anno 2020, è importante sottolineare la differenza tra l’Università Statale e non. Nel primo caso, come si può intuire, questo modello di istruzione garantisce delle “spese minori” sulle rette annuali rispetto a quelle private.
Le differenze che ci sono tra i due istituti scolastici (Università pubblica e privata), sono parzialmente soggettive. Quelle che invece potremmo definire oggettive sono essenzialmente due:
- Maggior possibilità di trovare lavoro: ne conseguono dei tirocini e stage di altissima qualità, che favoriscono l’occupazione al termine degli studi.
- Costi più elevati: per gestire e garantire un livello “superiore”, l’Università privata richiederà certamente rette maggiorate.
Per quanto concerne alla detrazione al 19%, le spese da affrontare per l’Università pubblica sono interamente detraibili, al contrario di quelle private che invece l’importo scomputabile è in base al massimo costo stabilito dal Decreto del MIUR (Ministero dell’Istruzione), che trovi citato presso il Decreto Ministeriale n. 1156 del 19 dicembre 2019.
Quali sono le spese universitarie detraibili per l’anno 2020
Dopo aver visto la percentuale di tasse detraibili per affrontare in maniera migliore le tue spese universitarie, ecco in quali settori potrai affrontare quanto detto:
- Corsi di istruzione universitaria;
- Corsi universitari di specializzazione;
- Corsi di perfezionamento;
- Master universitari;
- Corsi di dottorato di ricerca;
- Istituti tecnici superiori (ITS) poiché sono associabili alle spese universitarie;
- Corsi istituiti presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati.
Mentre tali detrazioni possono essere ammesse nei suddetti casi:
- Tasse di immatricolazione ed iscrizione (anche nel caso in cui fossi uno studente fuori corso);
- Soprattasse per gli esami di laurea e profitto;
- Per partecipare ai test di accesso ai corsi di laurea;
- La frequenza dei Tirocini Formativi Attivi (TFA) per conseguire la formazione iniziale dei docenti istituiti, che rispecchino il Decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca n. 249 del 10 settembre 2010.
Quando la detrazione delle spese universitarie 2020 non è ammessa
Una restrizione importante che dovrai conoscere riguardo la detrazione delle spese universitarie 2020, riguarda l’impossibilità di usufruirne in questi due casi:
- Se i contributi che avrai pagato all’università pubblica per il riconoscimento del titolo di studio (laurea) sia stato conseguito fuori Italia (all’estero);
- Per le spese che comprendono l’acquisto di materiale di cancellaria, viaggi ferroviari, strumenti musicali, vitto e alloggio, libri scolastici e tutte quelle che concerne alla frequenza della scuola.
I prestiti per universitari convengono?
Oltre alle detrazioni delle spese universitarie, uno dei metodi accennati in precedenza riguarda i prestiti per giovani studenti. L’ideale sarebbe quello che tu richiedessi accesso al credito in merito ai finanziamenti personali, che prevedono il rimborso (ovvero saldare il debito), solo dopo aver conseguito la laurea.
Tutto bello penserai, l’unico vincolo sarà la cifra che richiederai in prestito. Se la somma di denaro fosse piccola o non troppo ingente, molto probabilmente l’istituto finanziario accetterà la tua richiesta.
Viceversa, se ti servissero più soldi per affrontare spese ben più elevate: studiare fuori sede e quindi denaro per vivere fuori casa, affitto, bollette e altri costi onerosi, la banca potrebbe avvalersi della facoltà di giudicare attentamente la tua situazione e stabilire l’accettazione o il rifiuto.