Nella sala dell’hotel Ambasciatori di Mestre si respirava insomma propositività, voglia di combattere sul serio una campagna elettorale già vinta sulla carta dal presidente della Giunta Regionale Luca Zaia, ma che i grillini si apprestano a vivere da protagonisti. Merito anche del mestiere di Claudio Gori, professionista della comunicazione, che ha lasciato l’impegno in Fratelli d’Italia per andare a disegnare una campagna che appare già al suo inizio fatta sul serio.
Con a Padova una delle punte di diamante e cioè prezzemolino Simone Borile, scatenato in tv, volto da talk show e piglio da combattente, tanto da mettere in difficoltà persino l’intoccabile ayatollah dei veneti Luca Zaia in un recente dibattito catodico.
Insomma corre il candidato presidente, tira la squadra. Pensateci bene, amici del centrosinistra: a meno di 100 giorni dalle votazioni, potete dire altrettanto? Ve lo domando io che per Zaia e per la Lega non ho mai votato, ma che a furia di aspettare che anche Lorenzoni faccia sul serio un po’ di campagna elettorale. E bene inteso: andare a manifestare contro il fascismo a Vicenza, a casa mia è tutto tranne che quello di cui il Veneto ha bisogno.
Avanti così e il Pd o ciò che ne resta riuscirà nell’impresa di farmi votare qualcos’altro o qualcun altro. Persino Movimento 5 stelle. Sarebbe la prima volta. E non ne ho per niente voglia, ma ci sto pensando.
Alberto Gottardo