Giovedì 12 maggio ore 17.00 l’Aula Magna di Palazzo del Bo ospita “A Padova sono venuto, come chi lascia uno stagno per tuffarsi nel mare”. Storie di studenti e studentesse nei secoli, un evento a cura di Andrea Pennacchi, Maria Cristina La Rocca e Giulia Zornetta, in collaborazione con Lorenzo Maragoni, che presenta il Database Bo2022, in cui sono raccolti più di 50.000 nomi di studenti, studentesse, laureati e laureate a Padova dal 1222 al 1989, con i loro luoghi di provenienza in Italia, in Europa e nel mondo. La mobilità degli studenti e delle studentesse risulta infatti essere una delle forme costitutive della cultura europea. Intervengono Gianluigi Baldo, Direttore DISSGEA, Annalisa Oboe, DISLL, Maria Cristina La Rocca, DISSGEA, e Giulia Zornetta, DISSGEA.
Dopo la presentazione del nuovo database, il reading con Andrea Pennacchi, Giulia Briata e Lorenzo Maragoni, musiche dal vivo di Giorgio Gobbo, contribuisce al racconto della variegata comunità di persone che hanno studiato a Padova, in una fase determinante della vita per il loro futuro intellettuale e professionale.
Partecipazione su prenotazione.
L’evento viene trasmesso anche in streaming sul canale YouTube dell’Ateneo.
L’evento rientra nel palinsesto di eventi in celebrazione degli 800 anni dell’Università di Padova.
Hanno organizzato l’evento: Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità
Email: [email protected]
Centre for Advanced Studies in Mobility and the Humanities – MOHU
Email: [email protected]
Bo 2022 è un Progetto digitale – coordinato da Pierluigi Terenzi, Dennj Solera, Giulia Zornetta e Andrea Martini – che esplora la storia dell’Università di Padova mappando la popolazione accademica che ha animato la sua vita culturale e istituzionale dalla fondazione dello Studium nel 1222 al XX secolo. Un team composto da medievalisti, specialisti di storia moderna e contemporanea ha progettato un database ad accesso aperto. Il progetto realizzato dal Centre for Advanced Studies in Mobility and the Humanities è sostenuto anche dall’Ateneo patavino, dal Centro per la storia dell’Università di Padova (CSUP) e dal Centro di Ateneo per i Musei dell’Università di Padova (CAM).
Bo 2022 censisce non solo gli studenti che si sono laureati all’Università di Padova negli ultimi 800 anni, ma anche professori e i dipendenti. In forza delle diverse fonti disponibili per ogni periodo storico, il database è concepito in sezioni modulari e separate. Ognuna contiene una vasta gamma di informazioni prosopografiche (un numero quanto più ampio possibile di dati e notizie su persone appartenenti a una determinata classe sociale in un certo periodo storico al fine di individuarne le caratteristiche comuni e ricostruirne le carriere, il profilo sociale o altri elementi della biografia) che possono includere la provenienza geografica degli studenti, l’area scientifica dei loro studi, il loro credo religioso, il titolo della loro tesi, la valutazione finale e molti altri aspetti.
La sezione Medioevo (1222-1405) mappa tutte le persone che erano state qualificate come aventi una relazione con l’Università durante il 13 ° e 14 ° secolo utilizzando principalmente (ma non solo) le carte private curate da Andrea Gloria, paleografo e storico italiano già professore all’Università di Padova dal 1863 al 1868. La sezione Quattrocento ed “Età dell’oro padovana” (1406-1605) si concentra sugli studenti che si laurearono in Ateneo e furono così registrati negli Acta graduum academicorum Gymnasii Patavini. La sezione Età Moderna (1606-1805) raccoglie la popolazione accademica di Padova dagli ultimi anni del periodo di insegnamento di Galileo alle riforme del governo austriaco.
La sezione Età Contemporanea (dal 19° al 20° secolo) mappa tutti gli studenti laureati all’Università di Padova e, quando possibile, i loro tutor utilizzando sia i file degli studenti che i documenti delle loro tesi forniti da ciascuna Facoltà.
Oltre a queste sezioni, Bo 2022 si concentra anche su alcuni aspetti trasversali: i copisti di manoscritti medievali (dal 13 ° al 15 ° secolo) che hanno espresso nei loro scritti un collegamento con lo Studium di Padova come studenti o laureati, e le centinaia di stemmi degli studenti che sono stati conservati nel Palazzo del Bo e in altri edifici della città (dal 15 ° al 17 ° secolo).
Bo 2022 potrà fornire agli studiosi materiale sulla circolazione di persone e idee legate a un così importante centro di alta cultura e apprendimento. Appare chiaro come il progetto Bo 2022 sia strettamente connesso con gli studi sulla mobilità e mira a dare un contributo importante nel misurare l’attrattività dell’Università di Padova in una prospettiva sia europea che globale.
Maggiori informazioni su: https://www.mobilityandhumanities.it/2020/06/18/bo-2022-project/