Scontro di posizioni innescato da Joe Formaggio, l’ultrabattagliero consigliere regionale di Fratelli d’Italia che sul trasferimento della moschea in via Torino a Vicenza alza un muro politico massiccio.
“Esprimo la mia totale contrarietà all’ipotesi di realizzare una nuova moschea in viale Torino, a Vicenza. Non si tratta di una contrarietà preconcetta verso la struttura in sé, ma di un’analisi realistica della situazione del quartiere. Viale Torino è un’area che già oggi soffre di gravi problemi legati alla sicurezza, al degrado e alla mancanza di servizi adeguati. È un quartiere che meriterebbe di essere rigenerato con interventi mirati a migliorare la qualità della vita dei residenti, non certo con ulteriori iniziative che rischiano di aggravare le criticità esistenti”. Sono le dichiarazioni del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Joe Formaggio che aggiunge: “Sono convinto che i residenti della zona non debbano essere lasciati soli a fronteggiare una decisione che appare del tutto fuori luogo. Mi farò interprete delle loro istanze nelle sedi opportune, affinché vengano ascoltati e rappresentati adeguatamente. La priorità deve essere quella di restituire sicurezza e decoro a questa parte di Vicenza, non di aumentare i potenziali fattori di tensione sociale. Intendo inoltre sollevare questo problema all’attenzione della Regione del Veneto, affinché venga avviata un’indagine sulle buone pratiche adottate in altre città del nostro territorio, dove si sono realizzate strutture simili senza creare disagio o problemi per i residenti. Dobbiamo studiare i casi positivi e applicare soluzioni che non vadano a peggiorare la vivibilità dei quartieri, ma che garantiscano integrazione e rispetto reciproco senza compromettere il tessuto sociale esistente”.
“In aggiunta – continua il consigliere – chiederò un incontro con il sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai, per confrontarmi sulle intenzioni dell’amministrazione comunale riguardo a questa ipotesi e per assicurarmi che vengano tutelate le reali esigenze della cittadinanza. È fondamentale che il Comune agisca con attenzione e responsabilità, ascoltando la voce dei residenti e garantendo interventi che siano in linea con i bisogni del territorio. Infine, proporrò al Consiglio regionale una legge che stabilisca criteri urbanistici specifici per la costruzione di moschee. Ritengo che queste strutture debbano essere realizzate fuori dai centri abitati, in aree che possano garantire una maggiore accessibilità per i fedeli, con spazi adeguati da destinare a parcheggi e una viabilità sicura. In questo modo si potrebbero evitare molte delle criticità che spesso sorgono quando queste strutture vengono costruite in zone già afflitte da problemi di viabilità e sovraffollamento”.
“La rigenerazione urbana – conclude Formaggio – deve essere una priorità per Vicenza e mi impegnerò affinché non si ripetano scelte che rischiano di compromettere ulteriormente la vivibilità dei nostri quartieri. Il Comune deve agire con attenzione, ascoltando la voce dei cittadini e tutelando il loro diritto a vivere in un ambiente sicuro e decoroso”.
Gli risponde a stretto giro il consigliere regionale di Europa Verde Renzo Masolo:
“Probabilmente il consigliere Formaggio, quando il tema non è la caccia, non possiede molta dimestichezza con l’ordinamento giuridico regionale vigente: gli vengo pertanto in soccorso rammentandogli che, purtroppo, una norma anti moschee in Veneto esiste già; si tratta degli articoli 31 bis e 31 ter, introdotti nel 2016 nel vigente testo della Legge urbanistica regionale del 2004. Non si può essere liberali a orologeria solo quando i beneficiari di tanta libertà sono i cacciatori”.
Lo afferma il consigliere regionale di Europa Verde Renzo Masolo, che aggiunge: “Col panico morale e la logica securitaria non si governano affatto le complessità di una società moderna: eviti pertanto Formaggio di affrettarsi nella scrittura di un Progetto di legge, visto che i suoi predecessori di Destra ci hanno già pensato e dovrebbero piuttosto ripensarci, visto che quelle norme, pur salvate a suo tempo dalla Corte costituzionale, restano comunque ambigue e suscettibili di nuovi giudizi sulla legittimità costituzionale, come precisato dallo stesso giudice delle leggi nel 2019: la libertà religiosa garantita dall’articolo 19 della Costituzione comprende anche la libertà di culto e, con essa, il diritto di disporre di spazi adeguati per poterla concretamente esercitare. Pertanto, quando disciplina l’uso del territorio, il legislatore deve tener conto della necessità di dare risposta a questa esigenza e non può comunque ostacolare l’insediamento di attrezzature religiose”.
“Se poi il consigliere Formaggio pensa di recapitare un testo uguale a quello presentato dal suo partito in Parlamento e già votato dalla Camera dei deputati, sappia già che daremo battaglia: piaccia o meno, non è pensabile una società costruita sulle discriminazioni – mette in chiaro Masolo – I luoghi di culto hanno bisogno di spazi consoni e in centro città è praticamente impossibile trovarne. Quindi, il polemizzare sul dentro o fuori i centri è solo strumentale. La questione vera è riuscire a garantire quel diritto di culto che la costituzione sancisce”.
“Le affermazioni di Formaggio, ex sindaco e quindi consapevole di cosa significhi amministrare fuori dalle tentazioni ideologiche, non spostano la questione di un millimetro – conclude Renzo Masolo – I musulmani a Vicenza ci sono e sono tantissimi. Lavorano e studiano con noi. Convivere significa anche consentire alle comunità di esprimere le loro culture nel rispetto del paese che le accoglie”.