Prete vuole benedire donna atea defunta. Scontro verbale con i familiari all’Oic

 

Proprio nel giorno della sentenza che multa l’Italia per i crocifissi nelle aule, accogliendo un ricorso di una famiglia atea di Abano Terme, viene segnalato un episodio tutto da verificare all’Oic del quartiere Mandria(nella foto). I familiari di una docente atea, deceduta ieri all’Ospice dell’Immacolata Concezione di Padova, hanno protestato per la “minaccia” del cappellano che intendeva benedire la salma nonostante l’opposizione della figlia. La docente, Bruna Villella Radelli, 75 anni, da quattro mesi era ricoverata come malata terminale nella struttura «di proprietà dell’Immacolata Concezione, ma gestita dall’Ulss 16», precisa il fratello della defunta, Giorgio Villella, 73 anni, per molti anni segretario nazionale dell’Uaar (Unione degli atei ed agnostici razionalisti).

«Oggi pomeriggio, dopo che mia sorella si era spenta in serenità, sono stato chiamato da mia nipote, sua figlia, in lacrime – afferma Villella -: era successo che un sacerdote voleva entrare in stanza e quando la figlia si è opposta è stata insultata, il sacerdote ha detto che quella era casa sua, che lì faceva quello che voleva e che sarebbe ripassato dopo quando i parenti fossero andati via».

«Mia sorella, linguista e docente all’Istituto di antropologia di Città del Messico, era una nota intellettuale, dichiaratamente e rigorosamente atea – prosegue – e una cerimonia religiosa offende la sua immagine. Così siamo rimasti per impedire che il parroco ponesse in atto la sua minaccia di compiere atti contrari alle convinzioni di mia sorella, poi siamo stati allontanati».

Domani, ha annunciato, i familiari chiederanno il trasferimento del corpo all’obitorio dell’Ospedale civile di Padova.