Inaugurata la 57esima fiera Vinitaly: Zaia invoca il “Genio veneto” contro i dazi di Donald Trump

 

“Per affrontare la congiuntura economica, attuale e futura, serve il ‘genio veneto’, che nei secoli ci ha resi capaci di superare ogni difficoltà. Per questo credo che i dazi Usa siano un punto di svolta per rinnovare le nostre politiche di export, guardando ai mercati alternativi, emergenti o consolidati, che offrono stabilità e margini di crescita. Non servono vendette inutili, serve difendere lavoro, impresa e identità produttive, con concretezza e resilienza”.
Il presidente della Regione Luca Zaia ha inaugurato oggi la 57^ edizione di Vinitaly assieme al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, al presidente di Veronafiere Federico Bricolo, al ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, al ministro della Cultura Alessandro Giuli, al presidente di Agenzia ICE Matteo Zoppas.
Ed è tornato a parlare dei dazi Usa che colpiscono profondamente l’agricoltura veneta, in particolare il settore vitivinicolo, che esporta quasi tre miliardi di euro di cui circa 600 milioni verso gli Stati Uniti.
“E’ chiaro che i dazi di Trump penalizzano fortemente un settore che in Veneto vanta numeri solidissimi, grazie al lavoro delle nostre 9.569 aziende di grandi dimensioni e delle 12.797 riunite in cantine sociali, con quasi 20.000 occupati (19.813) – ha detto Zaia -. Nel 2024 sono stati raccolti 13.744.000 quintali di uve (+0,6%), per l’80% a bacca bianca. La produzione di vino ha raggiunto gli 11,6 milioni di ettolitri (+9,7% sull’anno precedente). E’ cresciuta del 2,3% anche la superficie a vigneto, attestandosi a 103.500 ettari, di cui 94.600 dedicati alla produzione (+1,7%)”.
E lo stand del Veneto (padiglione 4, pos. D4/E4) celebra in questi giorni tutta la forza di un settore che vanta 14 Docg, 29 Doc e 10 Igt: “Un mosaico di eccellenze che sono il frutto del lavoro e della passione di tantissime persone, testimoni e custodi di una terra dove tradizione e innovazione, cultura e sostenibilità si incontrano e dove germoglia un settore in continua evoluzione che, con le sue radici antiche, non teme il confronto col futuro”, ha aggiunto Zaia.
Quest’anno il padiglione veneto, che ospita 400 aziende, celebra anche nelle grafiche il connubio tra due motivi d’orgoglio della nostra regione: i grandi vini veneti e i Giochi di MilanoCortina 2026. “Dalla comune ricerca della perfezione all’importanza della passione che conduce a grandi traguardi, sono tanti i punti che collegano gli sport invernali e il vino – ha dichiarato Zaia -. Come gli atleti si sfidano sulle piste olimpiche, i nostri viticoltori affrontano le sfide quotidiane per ottenere un prodotto che storicamente è sempre stato l’oro del nostro territorio. Ogni calice è una medaglia alla fatica e all’impegno. Ogni sorso è il risultato di una tecnica perfetta affinata con anni di esperienza”.
E come ogni anno, nello stand veneto trova spazio anche la solidarietà grazie ai ragazzi dell’Aipd, l’Associazione persone down di Treviso, che celebrano i 20 anni della loro vendemmia solidale nell’azienda agricola Cecchetto di Tezze di Piave. In questa occasione condivideranno con i visitatori di Vinitaly un grande traguardo: una raccolta fondi di 8.000 euro finalizzata ad arredare due camere da letto presso la loro sede di Ponte della Priula, con l’obiettivo di permettere ai ragazzi di sperimentare forme di autonomia abitativa e residenzialità.