“È prevista in tarda serata la votazione in Consiglio comunale sulla gara per cedere il 70% dell’attività terminalistica dell’interporto di Padova, tema troppo importante per la città di Padova, e per il suo patrimonio, per relegarlo a un dibattito di soli due giorni. Credo che, vista l’importanza di questa votazione, ci debba essere alla base un’attenta valutazione della cessione delle attività dell’interporto in tutte le sue parti; è necessario confrontarsi con tranquillità e calma portando sul tavolo della decisione finale valutazioni, istanze, motivazioni, dubbi e perplessità di tutte le parti che hanno a cuore il futuro di Padova, e creare un dibattito costruttivo”. Così il consigliere regionale Fabrizio Boron (Gruppo misto) che aggiunge: “Una votazione con il favore del buio sembra tutto tranne che voglia di confronto: sembra piuttosto espressione della voglia di fare in fretta senza dare spiegazioni, e in questo modo si sta facendo passare un messaggio sbagliato. Ricordo che, in passato, Padova ha già avuto cessioni del proprio patrimonio, come Acegas Aps a Hera Bologna. Non si può poi dimenticare il continuo declino della fiera di Padova che ha così favorito il sistema fieristico di Rimini e Bologna. Sembra quindi che oggi la questione dell’interporto stia diventando una continuazione di un destino segnato. Il patrimonio padovano è dei cittadini e chi ha il governo del territorio ha onori, ma anche oneri, e in questo caso ha l’obbligo etico e morale di spiegare alla città quali siano le necessità e le motivazioni della cessione dell’interporto. Inoltre, chi governa ha il dovere di creare un dibattito aperto, costruttivo, nei tempi e nei modi giusti e necessari per comprendere al meglio la situazione e cosa si vuol fare per il bene di Padova. Perché, se non si fa così, non si riesce a capire cosa ci guadagni Padova”.
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