Al Caffè Pedrocchi di Padova sono stati presentati oggi i “risvolti” padovani della tredicesima Giornata della Colletta alimentare, un evento che si tiene in tutto il Paese a cura della Fondazione Banco Alimentare Onlus. Evento dai numeri sempre più importanti. Nella sola Regione Veneto circa 4.500 volontari (oltre centomila in tutta Italia) sabato 28 novembre consegneranno all’ingresso dei supermercati una busta per la spesa della solidarietà da riempire con i prodotti suggeriti: olio, omogeneizzati, prodotti per l’infanzia, tonno e carne in scatola, pelati e legumi.
I supermercati che aderiscono all’iniziativa fanno parte delle maggiori catene della grande distribuzione. Nella Giornata della Colletta 2008 sono stati raccolti in Veneto presso 392 supermercati (68 a Padova), 507.731 Kg di prodotti (97mila a Padova) che rappresentano circa il 20% dei prodotti immagazzinati e ridistribuiti dal solo Banco Alimentare del Veneto Onlus. (clicca qui per vedere il servizio di Paola Sartore di Telechiara)
Nella nostra Regione la Colletta 2009 si svolgerà presso 442 punti vendita l’elenco dei quali sarà costantemente aggiornato sul sito web della Fondazione Banco Alimentare Onlus all’indirizzo www.bancoalimentare.it. Novantotto i supermercati padovani.
Nei 442 punti vendita si alterneranno circa 4.500 volontari provenienti da esperienze diverse: volontari delle associazioni ed enti caritativi, alpini, giovani e tanti altri, studenti ed adulti desiderosi di partecipare a questo grande gesto di carità. I generi alimentari raccolti, inscatolati per tipologia, immagazzinati a Verona e Padova, saranno distribuiti agli enti/associazioni della nostra Regione.
Marco Lorenzi, responsabile della Colletta in provincia, ha letto una frase che viene proposta in tutta Italia per introdurre il significato della Colletta Alimentare: «La confusione e lo smarrimento, in questo tempo di crisi, sembrano diventati lo stato d’animo più diffuso tra la gente. Imbattersi, però, in volti lieti e grati, per la sorpresa di essere voluti bene, scatena un desiderio e un interesse che trascinano fuori dal cinismo e dalla disperazione. Per questo anche quest’anno proponiamo di partecipare alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, perché anche un solo gesto di carità cristiana, come condividere la spesa con i più poveri, introduce nella società un soggetto nuovo, capace di vera solidarietà e condivisione del destino dei nostri fratelli uomini».
Una frase che ben sintetizza anche la storia del Banco Alimentare del Veneto Onlus, costituito nel Veneto nel 1993, affiliato alla Fondazione Banco Alimentare Onlus. L’attività dell’Associazione è sostenuta da circa 80 volontari che liberamente offrono il loro tempo nei diversi compiti che la gestione richiede, dalla movimentazione dei prodotti, alla gestione amministrativa, al rapporto con gli Enti ed Associazioni benefiche convenzionate, al contatto con i Responsabili delle aziende agro-alimentari e della grande distribuzione e con l’Unione Europea. Il Banco Alimentare del Veneto nel 2008 ha assistito 433 Enti convenzionati (una sessantina gli enti padovani) aiutando circa 46.400 persone e distribuito 3.362 tonnellate di prodotti.
Convinta l’adesione del comune di Padova. «La crisi ci costringe a guardare a questa Giornata da un’angolazione diversa», spiega l’assessore agli Interventi sociali del comune, Claudio Sinigaglia, «non abbiamo più a che fare solo con singoli poveri, ma con intere famiglie che non ce la fanno. La Colletta ormai sta diventando una specie di “adozione” da parte di tante famiglie verso altre famiglie in difficoltà. È importante anche favorire la continuità dell’azione del Banco lungo tutto l’anno con donazioni e sostegno di privati e di aziende». Concorde anche l’assessore ai servizi sociali della Provincia Arianna Lazzarini: «Lo scopo della Colletta Alimentare è nobile non solo perché sostiene concretamente le persone che versano in difficoltà economiche, ma anche perché aiuta a far crescere nella nostra società un valore fondamentale come la solidarietà», scrive l’assessore nel messaggio. «Io stessa darò il mio piccolo contributo recandomi sabato 28 novembre in uno dei 98 supermercati che hanno aderito alla vostra iniziativa».
La Colletta Alimentare è resa possibile grazie alla collaborazione con l’Associazione Nazionale Alpini, al Pedrocchi rappresentata da Claudio Lollo, vicepresidente provinciale Ana. E di penne nere all’ingresso dei supermercati se ne vedranno molte: «Quest’anno abbiamo ottenuto l’adesione di tutte le nostre sezioni provinciale», annuncia. Rilevante anche il contributo della Società San Vincenzo De Paoli, sintetizzato dalla presidente del Consiglio centrale di Padova Fiorenza Carnovik: «Il Banco alimentare e tutte le nostre organizzazioni stanno creando un segmento umano tra la grande industria alimentare e le persone che non sono in grado di fare la spesa. Un segmento non solo organizzativo, ma affettivo e spirituale. Così si scopre che poi spesso chi in passato è stato aiutato poi è il primo ad aiutare gli altri». Un aiuto che, con le parole del direttore della Caritas diocesana don Gianfranco Zenatto, è un modo di realizzare la solidarietà richiamata nell’articolo 2 della Costituzione, per rimuovere gli ostacoli che impediscono la realizzazione della persona umana.
Conclusione tutta per Stefano Deguidi, direttore dell’Associazione Banco Alimentare del Veneto – Onlus, che ha preferito far parlare le cifre. E così si scopre che nella nostra Regione, in cui il comparto agroalimentare è molto forte, il Banco è in grado di assicurare 68 kg di generi alimentari pro capite, una quota quasi da record, al punto che si riesce anche ad aiutare altre zone d’Italia meno infrastrutturate. «Anche questa è una forma di sussidiarietà», spiega Deguidi, «e d’altra parte la nostra filosofia è stata da sempre questa: aiutare chi aiuta, cioè enti, associazioni, comunità, gruppi caritativi». E aiutare tutto l’anno: la colletta infatti rappresenta un quinto delle forniture alimentari del Banco, due quinti vengono dalle eccedenze Ue e altrettanti dalle aziende. Speranze per il futuro? «Sì, nella Provvidenza», risponde, «ma anche… nelle eccedenze», visto che una quota di prodotto eccedente è da considerarsi fisiologica per questo settore. C’è ancora molto lavoro insomma per il Banco, se è vero che le persone destinatarie di aiuti in Veneto l’anno scorso erano 46.400 e le previsioni per l’anno prossimo lasciano pensare che con tutta probabilità verrà superata la quota di 60mila.