Certificavano cure inesistenti a pazienti ricoverati in ospedale o addirittura morti da tempo. E’ quanto scoperto dalla Guardia di finanza di Padova che sta indagando sulle posizioni di 18 medici di famiglia padovani.
In particolare, grazie alla collaborazione fornita agli investigatori dall’ULSS 17 di Este/Monselice, è stato possibile rilevare che alcuni medici richiedevano e percepivano dai competenti uffici dell’azienda sanitaria il pagamento per prestazioni di assistenza domiciliare effettuate oltre il limite prefissato dal regolamento che disciplina la materia. Tali prestazioni, invece, avrebbero dovuto essere prestate nell’arco della normale attività di medico di famiglia. È stato proprio su questi particolari che le Fiamme Gialle hanno concentrato le loro attenzioni, individuando numerosi casi di prestazioni dichiarate rese nei confronti di soggetti in realtà risultati degenti presso ospedali o altri luoghi di cura o addirittura deceduti.
I 18 professionisti finiti “nella rete” dei controlli sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Padova in quanto, con la loro condotta, in qualità di pubblici ufficiali, si sono resi responsabili dei reati di truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale e di falso. Ora rischiano fino a cinque anni di reclusione.
I particolari dell’operazione saranno resi noti durante una conferenza stampa convocata alle 11 nella sede del comando provinciale della Guardia di finanza di via San Fidenzio a Padova
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