“Siamo soddisfatti per la nuova luce che il restauro ha dato alla cappella dell’Arca. Ringraziamo la fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo che assieme alla fondazione Venetian Heritage hanno reso possibile questo recupero della cappella che ospita tradizionalmente il corpo di Sant’Antonio. Chiariamo che domani sera la inaugurazione della cappella restaurata non coinciderà con la trslazione dei resti mortali di San’Antonio che rimane dove è stato collocato due anni fa”. Questo il commento del priore dei frati della basilica di Sant’Antonio da Padova Padre Renzo Pojana che ha condotto gli operatori dell’informazione alla visita in anteprima della cappella dell’Arca del Santo, restaurata dopo due anni di lavori. (Clicca sul link per vedere il servizio i Telechiara) L’arca tombale di sant’Antonio, le cui spoglie (traslate nella Cappella di san Giacomo nell’aprile 2008) torneranno definitivamente nel 2010 in una data che verrà comunicata a giorni dal Vaticano. La campagna di restauro e’ stata decisa dalla Veneranda Arca di Sant’Antonio (che ha il compito di provvedere alla conservazione e al miglioramento del complesso basilicale antoniano) ed e’ stata sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e dal Venetian Heritage con un investimento di 600mila euro. Dalla muratura alle opere d’arte agli arredi, il complesso intervento ha interessato l’intera struttura della Cappella, che fin dal ‘300 ha avuto notevoli problemi di conservazione. Terminate le indagini preliminari sui marmi che ricoprono i muri interni della cappella, sono partiti i lavori diretti da Lamberto Brisighella e Leopoldo Saracini per riportare all’originario splendore i cicli marmorei, si pensa progettati da Tullio Lombardo, e alla cui realizzazione contribuirono generazioni di artisti. L’esecuzione dei nove altorilievi richiese infatti circa sessant’anni: dal 1505, anno in cui venne collocato il Miracolo de Santo che fa parlare il neonato, opera di Antonio Lombardo, al 1577 quando Gerolamo Campagna completo’ il rilievo del Santo che risuscita il giovane assassinato, iniziato dal suo maestro Danese Cattaneo nel 1572. Oltre a bloccare i processi di solfatazione e ripulire i marmi dagli elementi di deposito stratificati nel tempo, il restauro ha consentito di riportare alla luce particolari decorativi ignoti come le raffinate incisioni a bulino dei riquadri. L’attenzione si e’ quindi rivolta all’altare e all’arca tombale di Sant’Antonio, progettato nella forma attuale da Tiziano Aspetti tra il 1593 e il 1594. L’intervento di restauro e’ stato poi esteso al ricchissimo apparato devozionale della Cappella, a partire dai due candelabri in argento massiccio fusi tra la fine del ‘600 e l’inizio del ‘700 dal veneziano Giovanni Balbi, alti piu’ di due metri ciascuno e collocati su raffinati basamenti in marmo.
L’inaugurazione avrà luogo domani sera alle 20.30 alla presenza del Delegato pontificio per la Basilica del Santo Monsignor Francesco gioia, ed a seguire la basilica ospiterà un concerto della Cappella musicale della Basilica e del Coro di voci bianche “Cesare Pollini” di Padova. Dopo l’esecuzione della prima parte del concerto il maestro Alberto Terrani reciterà una breve pièce e leggerà un testo dedicato alla storia ed al restauro della Cappella dell’Arca del Santo
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