Dino Casarotto, ex capo del Centro Gallucci di Padova, è stato assolto con formula piena dall’ipotesi di omicidio colposo per cui era stato condannato in primo grado a 5 anni e 9 mesi. Lo ha deciso la Corte d’Appello di Venezia dopo 9 ore di camera di consiglio. La corte ha inoltre stabilito il non luogo a procedere per i reati di corruzione , andati in prescrizione per tutti i sette imputati, inclusi Vittorio Sartori e il suo braccio destro Giovanni Albertin della ditta For Med e For Hospital che commercializzavano le valvole tri technologies. Per i familiari delle vittime non è stato previsto inoltre alcun risarcimento su provvisionale come invece stabilito dal primo grado.
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La sentenza di primo grado di Dino Casarotto e compagni è stata pronunciata nel maggio del 2008. Il medico venne condannato per corruzione, omicidio colposo e lesioni colpose. Condannati per gli stessi reati anche per l’imprenditore Vittorio Sartori (5 anni e 4 mesi) e il suo braccio destro Giovanni Albertin (4 anni e 10 mesi). Undici in tutto le persone imputate a vario titolo per la morte di Antonio Benvegnù ed Enzo Barbetta e le lesioni riportate da altri pazienti poi fatti rioperare. Benvegnù morì il 23 febbraio 2002, a 12 giorni dall’impianto eseguito dal professor Casarotto. L’autopsia rilevò che la valvola si era rotta. Analogo discorso per l’agricoltore di Este Enzo Barbetta, deceduto il 24 agosto del 2004. Anche in questo caso venne rilevata la rottura valvolare dovuta alla frattura del perno. In primo grado il tribunale di Padova aveva stabilito una provvisionale di oltre 4 milioni e mezzo di euro quale anticipo del risarcimento. Ora i fatto revocato dal tribunale d’appello di Venezia.