Se c’è un artista italiano che ha messo insieme la tradizione blues americana e una tecnica straordinaria per far nascere, incredibilmente, un piacevole pop italiano, quello è Alex Britti, che sarà in concerto al Gran Teatro di Padova il 31 marzo.
Forte del travolgente successo del singolo “Buona fortuna”, a quattro anni di distanza dal precedente “Festa”, Alex Britti è tornato con “.23”, un album che mostra, intatta e, anzi, accresciuta, la sua voglia di suonare e di farlo in compagnia di alcuni dei migliori musicisti in circolazione.
Dividono infatti con lui questa nuova avventura discografica “mostri sacri” come il bassista Darryl Jones (Miles Davis, Sting, Eric Clapton, Rolling Stones), il batterista Paco Sery (già nel Joe Zawinul Syndacate, musicista celebrato da Jaco Pastorius e Wayne Shorter), il sassofonista Bob Franceschini (tra gli altri, con Mike Stern) e l’arpista Cecilia Chailly (affermata solista e già al fianco, tra gli altri, di Fabrizio De André, Mina, Ludovico Einaudi). All’album ha partecipato inoltre uno dei nomi italiani più illustri del momento, quello del violinista e arrangiatore Davide Rossi, già al fianco di Brian Eno, Robert Fripp, The Verve, Golfrapp, Royksopp e ultimamente al lavoro per gli archi di “Viva la Vida” dei Coldplay.
Se questi sono i musicisti coinvolti in “.23”, il motivo è semplice: il quinto disco di Alex Britti doveva essere fatto al meglio, privilegiando su tutto la dimensione “suonata” e la qualità delle registrazioni. Non è un caso che lo stesso Alex abbia concesso di più al Britti “chitarrista” di quanto sia stato disposto a fare nei precedenti album, avendo però cura di regalare al disco un suono diverso per ogni canzone, andando in assolo in modo mai scontato o prevedibile, tutt’al più citando, o omaggiando, stili e fraseggi musicali che lo hanno influenzato in passato.
In questo senso, musicalmente “.23” è un disco importante, perché lascia venir fuori tutte le influenze artistiche che accompagnano da anni la strada di Alex Britti: blues, rock, fusion, jazz (uno splendido omaggio alle atmosfere anni ’70 di George Benson è contenuto in “Buona fortuna”), canzone d’autore italiana, pop, folk, soul, reggae, il tutto al servizio delle canzoni che lo compongono.
Il nuovo concerto di Britti parte proprio da qui, dalle sue poliedriche qualità musicali che proprio nella dimensione live si esprimono al meglio. L’artista ha scelto i teatri proprio per privilegiare il più possibile il rapporto con il pubblico e la dimensione acustica, dove lo strumento e la tecnica prevalgono.
I biglietti, a partire da € 20 salvo commissioni, sono in vendita presso COIN Padova e Treviso, Box Office, Primi alla Prima (banca del Veneziano, bcc venete e casse Rurali Trentine), Unicredit, Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, HappyTicket, Charta e TicketOne.
Per informazioni www.granteatropadova.it .
Infolive 049/8644888