Da Flavio Manzolini, presidente di Turismo Padova Terme Euganee riceviamo e pubblichiamo:
“Che il piano di sviluppo del turismo padovano dipenda dalla costruzione di un centro congressi in zona fiera – come sostiene il Presidente dell’ Acom Zilio – mi pare una visione più legata ad interessi specifici di un determinato comparto economico cittadino che una valutazione profonda delle diverse realtà turistiche e produttive che rendono viva e importante la nostra città e il nostro territorio agli occhi del mondo.
Come Presidente di Turismo Padova Terme Euganee, devo attirare l’attenzione sul ruolo marginale che si intende dare al bacino termale euganeo nell’ambito delle politiche turistiche territoriali. Mi riferisco appunto ai temi di cui si discute attualmente in questo ambito: il centro congressi, la Maratona del Santo con cambio di percorso ma con il mancato coinvolgimento dell’area termale, il costituendo organismo di gestione turistica (DMO) che avrebbe come denominazione “Padova Visitors & Convention Bureau” e che pone chiaramente al centro la città senza considerarne la vocazione termale come risorsa di primo piano. e che purtroppo nel piano finanziato dalla Camera invece che essere una vera DMO (struttura unica) che riduce la frammentazione, verrebbe vista come l’organismo che tiene solo i cordoni della borsa..
Queste scelte fanno sì che la zona termale non appaia coinvolta e protagonista pur avendo un’economia a vocazione esclusivamente turistica, diversamente da altre realtà del territorio dove il turismo è complemento di altre vocazioni : dal culturale, al business, dal fieristico, congressuale, all’universitario e religioso.
Le Terme sono un distretto produttivo di vitale importanza per l’economia padovana: le 104 imprese del territorio fatturano 290 milioni di euro l’anno e impiegano complessivamente 11.500 addetti . In tre anni, gli investimenti complessivi per progetti di sviluppo e valorizzazione del prodotto termale e turistico sono stati quasi 5 milioni di euro, e l’importo dei contributi ha superato il milione e mezzo, mentre nel 2010 le risorse messe a disposizione dalla Regione per il piano di rigenerazione del Bacino Termale Euganeo sono state di 300 mila a favore della Provincia di Padova e 500 mila a favore del Consorzio di promozione turistica Terme Euganee di Abano e Montegrotto, a fronte di altrettanti 500 mila provenienti da altri attori economici .
Soggetti istituzionali e di governo del territorio o di rappresentanza delle categorie come la Camera di Commercio, Provincia, i Comuni, non possono non porsi questa questione proprio mentre si sta facendo un grande sforzo di rilancio dell’economia termale con il Piano di Rigenerazione del Bacino Termale Euganeo. Mi riferisco, ad esempio, alle azioni di differenziazione dell’offerta termale con i “club di prodotto” rivolti a famiglie, sportivi, meeting ed enogastronomia, e il conseguente sviluppo delle attività di promozione e commercializzazione per dare alle Terme un valore aggiunto che coinvolge il territorio nel suo insieme e per il quale si stanno spendendo energie e risorse che non mi sembra verranno valorizzate a sufficienza nei piani strategici futuri.
Il mio invito, dunque, è quello a fare una seria e costruttiva riflessione sulle potenzialità delle terme per l’economia turistica, e non solo, padovana”.
Flavio Manzolini
Presidente Turismo Padova Terme Euganee