Capodanno è alle porte e l’Associazione Provinciale Pubblici Esercizi (APPE) di Padova viene in soccorso dei ritardatari e degli indecisi mettendo a disposizione sul “portale del gusto” www.gustarepadova.it un lungo elenco di proposte eno-gastronomiche, ma non solo, per la notte più lunga dell’anno (anche perché non esistono limitazioni d’orario all’apertura dei pubblici esercizi tra il 31 dicembre ed il 1° gennaio, come previsto dalla legge regionale n. 29 del 2007). Scorrendo la lista ci si può imbattere in quasi 50 offerte corredate dalle più diverse “combinazioni”, molte appetitose e stuzzicanti, altre gustose e raffinate, nel maggior numero dei casi economicamente abbordabili, anche se non mancano quelle di fascia “top”.
Nelle cucine dei ristoranti i “professionisti dei fornelli” si sono sbizzarriti con stuzzicanti ed originali idee per rendere indimenticabile il cenone, senza però mai perdere di vista la tradizione. E, quindi, in tavola sarà un tripudio di gamberoni, mazzancolle, astici ed aragoste, con l’immancabile passaggio, dopo la mezzanotte, alla pasta e fagioli ed al cotechino o zampone con le beneauguranti lenticchie ed in chiusura una cascata di acini d’uva.
I ristoratori più attenti “coccolano” i propri clienti con il cenone a lume di candela e musica dal vivo di sottofondo, ma non mancano quelli che propongono giochi a premi oppure sfrenati balli di gruppo con musica disco o liscio.
L’ufficio studi dell’APPE registra però, complice la crisi economica, la tendenza di qualche locale di proporre solo il “menu à la carte” per andare incontro a quei clienti che, per i motivi più svariati, non intendono trascorrere ore ed ore seduti a tavola. E comunque, limitando le portate, si può spendere evidentemente di meno.
Più di qualche padovano sembra preferire, alla classica “abbuffata”, una cena un po’ più frugale, per poi spostarsi con gli amici in altri luoghi del divertimento, in una sorta di ultimo dell’anno itinerante.
“Le prenotazioni si stanno intensificando in queste ultime ore – commenta il presidente APPE Erminio Alajmo – e confidiamo che le previsioni, che parlano di una sostanziale tenuta del comparto (quasi 600 locali aperti in tutto il territorio provinciale), vengano rispettate”.