L’ennesima tragedia familiare collegata ad una crisi economica ancora senza sbocchi deve scuotere le nostre coscienze e favorire una profonda riflessione a 360°. Dobbiamo dare priorità assoluta alla centralità della persona. Perché quando si arrivano a compiere gesti estremi non si può far finta di nulla. Possiamo sconfiggere l’emergenza occupazionale soltanto attraverso un grande patto di coesione sociale, fondamentale per il nostro territorio. La Cisl si è assunta da tempo quest’impegno che vuole essere anche una scommessa. Dobbiamo restituire fiducia alle nostre comunità, fornire prospettive all’intero sistema produttivo e, soprattutto, infondere rinnovate e realistiche speranze a tutte le lavoratrici e i lavoratori che attendono risultati concreti. Non c’è più tempo da perdere. I tanti disoccupati e cassintegrati, le troppe aziende in crisi, le troppe tasse, i troppi progetti rimasti nel cassetto attendono la vera impresa, quella che solo un territorio unito, in grado di creare sinergie per accordi e azioni utili, è in grado di costruire.
Nel corso del 2010 istituzioni e parti sociali hanno realizzato qualche importante iniziativa come il Numero verde anticrisi. Purtroppo non è bastato. La crisi continua a mordere e a mietere vittime. Crediamo occorra investire tempo e risorse in una rinnovata rete di ascolto, di presenza, di sostegno, per fare in modo che i diversi interlocutori con compiti di rappresentanza si conoscano e si confrontino. Collaborazione e solidarietà reciproca, corresponsabilità e concertazione per ridisegnare il futuro economico e sociale della nostra comunità.
Ad un grande sforzo di coesione sociale dovranno essere necessariamente abbinate le riforme. Perché non bastano più neppure gli ammortizzatori sociali che hanno fin qui assicurato una minima continuità reddituale. Il tessuto economico padovano è potenzialmente in grado di imboccare la strada del rilancio ma centrerà l’obiettivo soltanto quando riuscirà a liberarsi della zavorra dell’eccessivo peso fiscale che rende oltremodo proibitivo il costo del lavoro. L’intero sistema deve essere più produttivo se vuole riguadagnare terreno in termini di competitività trovando adeguate contromisure in un mercato globalizzato ad alto tasso di concorrenzialità, e contraddistinto dallo scarso rispetto dei diritti e delle regole.
La Cisl continua inascoltata a sollecitare l’avvio della stagione delle riforme, partendo dal fisco. Il Paese non può permettersi ulteriori arretramenti. Deve cogliere le opportunità di rilancio. Per aggredire i mercati esteri e guadagnare terreno nell’export le imprese hanno bisogno di risorse che vanno recuperate intensificando la lotta all’evasione, giunta ormai a livelli insostenibili. Occorre nel contempo prevedere l’abbassamento delle aliquote Irpef per lavoratori e pensionati ed una forte detassazione dei salari estesa a tutti i comparti. Soltanto in questo modo si potrà favorire l’aumento dei consumi interni, attualmente bloccati da pensioni e stipendi falcidiati dal fisco.
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Adriano Pozzato
Segretario generale Cisl Padova