C’è anche un amministratore della Lega Nord, il sindaco di Carceri d’Este (Padova), Tiberio Businaro, tra le persone indagate per bancarotta fraudolenta nell’inchiesta sulla ‘holding’ campana che svuotava aziende in crisi del Nordest, con guadagni milionari, che ieri ha portato a 14 arresti ordinati dalla Procura di Padova. (clicca qui per vedere l’articolo sull’operazione dei carabinieri)
Businaro, in una nota del proprio avvocato, Chiara Balbinot, dichiara la sua estraneità alle ipotesi d’accusa, dicendosi ”vittima” egli stesso della truffa imputata al gruppo Catapano, per cui aveva svolto una consulenza professionale.
L’amministratore sostiene di aver lavorato per la ‘holding’ criminale al centro dell’indagine ”in assoluta buona fede”, come ”semplice mediatore”, per sei mesi. La consulenza per la quale è finito nell’inchiesta riguarda la Ares srl di Este, il cui fallimento pilotato aveva destato il sospetto dei carabinieri, che avevano poi scoperchiato la truffa su larga scala.
Secondo l’accusa, il gruppo campano proponeva alle aziende in crisi progetti di salvataggio – in realtà fraudolenti – ottenendo forti compensi in contante, in media il 15% dei debiti dell’azienda da salvare, che poi regolarmente falliva.
Businaro precisa di aver cessato il rapporto con i Catapano prima della sua nomima a sindaco di Carceri. E’ assai probabile comunque che la posizione dell’amministratore leghista sia portata ora all’attenzione dei vertici del Carroccio padovano, per valutarne la sospensione dal partito.
Qui di seguito la nota integrale diffusa dall’avvocato del sindaco di Carceri Tiberio Businaro: “Mi trovo coinvolto, mio malgrado, in una vicenda nella quale non ho avuto alcuna parte e di cui mi sento vittima, truffato al pari di molte altre persone.
Ho collaborato con il gruppo Catapano, in assoluta buona fede, e con l’onestà che mi ha sempre contraddistinto e sulla quale credo che chiunque mi conosce non possa nutrire dubbi, in qualità di semplice mediatore, per sei mesi.
Il rapporto è cessato ben prima del mio incarico di Sindaco.
Non avevo mai avuto alcun sospetto sull’operato di queste persone.
Da quando sono venuto a conoscenza dell’indagine in corso, nonostante il mio rapporto lavorativo con il Gruppo fosse cessato da tempo, ho sempre pienamente collaborato con gli inquirenti, fin dall’inizio, con l’assistenza del defensionale del mio avvocato di fiducia, avv. Chiara Balbinot del Foro di Padova.
Ho piena fiducia nell’operato della Magistratura, alla quale continuerò a dare il mio pieno appoggio, e sono certo che la mia posizione verrà chiarita definitivamente.
Non sono preoccupato per ciò che so di non aver fatto, ma non nascondo di avere avuto, e di nutrire tuttora, timori per la mia incolumità, in quanto dalle notizie apprese a seguito di questa indagine, mi sono reso conto di avere avuto a che fare, se le ipotesi accusatorie sono vere, con dei professionisti del crimine, organizzati talmente bene da essere riusciti ad ingannare me come probabilmente molti altri professionisti che, in tutta Italia, hanno prestato la loro opera professionale in assoluta buona fede”.
- Scommesse anomale: Padova – Atalanta sotto l’esame della Figc
- Otto immigrati dalla Tunisia, scappati da Bari in un casolare dell’Arcella