Nel traffico cittadino, anche se a guidare sono professionisti come gli autisti di APS, è esperienza comune e delle statistiche che più aumentano i punti di intersecazione (non protetta) più crescono le possibilità di errori (umani) ed incidenti.
Così è successo nello scambio di corsia fra tram e autobus in corso Garibaldi, luogo dell’incidente di giovedì. Una manovra difficile e pericolosa sia che gli autobus debbano proseguire imboccando la corsia preferenziale tram verso le Poste centrali, sia che debbano svoltare a destra in via Giotto, come il 24 dell’incidente.
Per questo Legambiente rilancia la proposta – già avanzata in più occasioni all’Assessore Ivo Rossi, di far correre, già a partire da piazzale della Stazione, gli autobus diretti verso il centro in corsia protetta oggi dedicata al solo tram.
“Sappiamo che il problema non è la velocità commerciale ricorda Sandro Ginestri di Legambiente. in quel tratto gli autobus non hanno fermate e la convivenza in riviera fra tram e autobus è ben sopportata, ma il restringimento all’altezza di via Trieste.
Serve restringere di circa 40-50 cm il marciapiedi di corso del Popolo angolo via Trieste per guadagnare lo spazio che manca affinché tram e autobus possano incrociarsi senza pericolo”.
Sandro Ginestri ricorda gli indubbi vantaggi di questa scelta. “Spostare la gomma diretta verso il centro consentendole il transito nella corsia tram permetterebbe di allargare la corsia che va verso la stazione e di inserire in carreggiata una pista ciclabile bidirezionale. A tutt’oggi le bici che dalla Stazione vanno verso il Centro (sono oltre 2.500 passaggi giorno) in assenza di alternative continuano ad utilizzare la corsia del tram, causando possibili rallentamenti alla velocità commerciale e incorrendo in evidenti pericoli, non ultimo anche quello del transito nell’incrocio dell’incidente di giovedì. Il fenomeno che temiamo potrà ridimensionarsi di poco dopo l’apertura del tratto di viale Codalunga risistemato”.
Nella foto fornita da Legambiente, bici inseguite dal tram o autobus
Per questo Legambiente chiede al settore Mobilità del Comune di verificare con l’azienda APS questa soluzione che richiede il rifacimento di 50 metri di marciapiedi ma ha indubbi vantaggi per la sicurezza di viaggiatori e dei ciclisti, oltre ad avere una forte valenza simbolica, trasformando corso del Popolo in un boulevard della mobilità sostenibile, biglietto da visita per chi vi arriva dalla stazione di una città che si trasforma in meglio.
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