Il 2010 si è chiuso con una lenta e graduale ripresa di tutti gli indicatori dell’industria padovana, che hanno fatto registrare variazioni medie positive, con la sola eccezione dell’occupazione. Più veloce la ripresa nella prima parte d’anno, meno brillanti i risultati in chiusura d’anno. Nel 2010 la produzione industriale è aumentata del +6% (dopo il -19,3% nel 2009), il fatturato del +7,4%, gli ordini dall’interno sono aumentati del +4%. La spinta maggiore è venuta dai mercati esteri con un incremento degli ordini del +12%, effetto della ripresa globale e del riposizionamento operato dalle imprese padovane, che ha consentito una performance fortemente positiva delle esportazioni: 7,171 miliardi di euro con una variazione del +24,5% (dopo il -21,1% nel 2009). Ancora negativo l’andamento dell’occupazione, ma con una variazione (-1,6%) inferiore alla media regionale (-2,1%) e un tasso di disoccupazione che si è assestato al 5,8% (dal 4,3% del 2009).
La prima parte del 2011 continua a mostrare un recupero di tutti gli indicatori, ma le dinamiche espansive mostrano un rallentamento, a conferma di una situazione ancora instabile. Risale la produzione (+6%) insieme con il fatturato (+7,4%), rallenta il recupero dei consumi interni (+2,8%), mai veramente ripartiti, positiva ma meno intensa anche la domanda estera (+8,1%). Ancora vivace l’andamento delle esportazioni (+23,9%). Resta stabile il dato dell’occupazione (0,0%) e per la prima volta dal 2° trimestre 2008 non si verifica una diminuzione degli addetti. I livelli di attività pre-crisi sono ancora distanti e i tempi di recupero lunghi. Se a marzo 2009 l’industria padovana aveva perso 22 punti di produzione rispetto ai massimi pre-crisi, a marzo 2011 eravamo ancora sotto di 15 punti. Nelle previsioni degli imprenditori sembra prevalere la convinzione che la ripresa sarà più lenta di quanto apparisse a fine 2010. Si fanno sentire i rialzi delle materie prime (che comprimono i margini aziendali e il potere d’acquisto delle famiglie), i tassi di interesse in aumento, le oscillazioni della domanda, la perdurante debolezza dei consumi interni, le incognite sulla disponibilità di credito. Ciò nonostante le imprese padovane reagiscono e si attrezzano a competere: il 66,3% farà investimenti nei prossimi dodici mesi, il 23,1% li aumenterà. Prevalgono gli investimenti in innovazione di processo, nuovi impianti, ricerca e sviluppo. È un indicatore parziale, che non rileva l’entità degli investimenti, assai diversa a seconda della dimensione d’impresa. Ma traccia una tendenza positiva, che va sostenuta. A cominciare da una riforma fiscale che, a parità di gettito, riduca il peso sul lavoro e sulle imprese.
I primati di Padova. Padova è la prima provincia nel Nord Est, e la nona in Italia, per numero di imprese (94.024), la seconda nel Nord Est per reddito prodotto (27,2 miliardi di euro) e la prima per brevetti depositati nel 2010 (1.935; sesta in Italia), la quarta nel Nord Est per occupati (406.937).
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