“Negro schifoso”. Cosa sta succedendo a Treviso ed ai trevigiani?

 

Dall’agenzia Ansa viene raccontata questa bruttissima storia di razzismo, malattia variante dell’imbecillità che sembrerebbe parecchio diffusa, a leggere le cronache, nel trevigiano. Mi vergogno di appartenere alla stessa regione ed avere la stessa bandiera, di questi barbari. Credo che chi inneggia alla “Razza Piave”, chi propugna “Prima il Veneto” dovrebbe chiarire che chi insulta un’altra persona per il colore della pelle è un idiota. Altrimenti viene il sospetto che ci sia della complicità tra certe posizioni politiche e queste diarree mentali. E’ la seconda volta che capita in pochi giorni, sempre in provincia di Treviso l’altro giorno un delinquente ha spezzato una gamba ad un senegalese perchè non capiva il dialetto. Credo che sia ora che qualcuno si interroghi sul germogliare dei fiori dell’odio
L’Ansa scrive:
Brutto episodio nel corso del giro ciclistico della regione di Rio de Janeiro, svoltosi in Brasile. L’italiano Marco Coledan, del team Bottoli Trevigiani Dynamon, che in passato ha fatto parte anche della nazionale come «pistard» (è stato campione europeo junior dell’inseguimento), è stato espulso dalla corsa per aver insultato con epiteti razzisti un collega, che in quel momento non voleva dargli il cambio. I fatti, pubblicati dall’edizione online del quotidiano «Folha de Sao Paulo» e riferiti dall’ufficio stampa della manifestazione, risalgono a sabato scorso, 30 luglio, nel corso della tappa da Teresopolis a Rio das Ostras. Ad un certo punto Coledan ha chiesto ad un collega che si trovava dietro a lui, il brasiliano Renato Santos, di dargli il cambio ed andare a tirare il gruppo.

Al rifiuto di quest’ultimo, secondo quanto scrive la «Folha», Coledan avrebbe insultato il brasiliano dicendogli «negro schifoso». La giuria si è poi riunita con i commissari di corsa e dopo aver sentito anche il parere dell’Uci, è stato deciso di espellere Coledan dalla corsa. Richiesto di spiegazioni il d.s. della Trevigiani, Mirko Rossato, avrebbe affermato, sempre secondo quanto scrive la «Folha», che «questo tipo di insulto in Italia è comune e non è considerato razzista». «C’è stato un litigio come in qualsiasi altra corsa – ha detto ancora Rossato -. In Italia queste situazioni sono comuni, ma c’è stata una decisione degli organizzatori e noi l’accettiamo. Renato ha offeso Marco, e Marco gli ha risposto con una parola che in Italia non ha il minimo significato razzista». Questa spiegazione non è stata presa per buona dalla giuria, che ha deciso che anche in futuro la Bottoli Trevigiani Dynamom non sarà più invitata alla corsa. Santos da parte sua ha fatto sapere di non aver ancora deciso se denunciare penalmente Coledan, originario di Motta di Livenza e che il 22 di questo mese compirà 23 anni. In Brasile esiste una legislazione molto severa sul razzismo, e si rischia anche l’arresto immediato, come sa fra gli altri l’attuale attaccante del Catania Maxi Lopez, che ai tempi della sua militanza nel Gremio venne fermato dalle forze dell’ordine al termine di una partita per aver definito «brutto scimmione» un avversario (che poi sporse immediatamente denuncia) durante l’incontro. (Ansa)