La vicenda del taglio di capelli a scrocco del ministro Giancarlo Galan (clicca qui per leggere la vicenda raccontata dal Corriere) è la classica punta dell’iceberg di privilegi, piccoli soprusi coperti di poco senso dell vergogna che ha cratterizzato quelli che si definivano “i prestati della politica”. Prestati un corno: sono vent’anni che i prestati della politica governano questo Paese. Giancarlo Galan, già direttore di Publitalia, non prova vergogna nel dire che ha dovuto farsi prestare il tesserino da Giustina Destro per farsi tagliare i capelli a Montecitorio. riceve ogni mese seimila euro per fare il ministro della Cultura, dopo averne guadagnato 10mila euro abbondanti al mese negli ultimi quindici anni, più indennità varie di fine rapporto. Nell’ormai lontano 1994 Galan e compagni si sono presentati come alternativi al sistema, marcito dall’interno di Dc e Psi. Dovevano segnare una rivoluzione totale sul fronte della moralità, dell’efficienza dello Stato e del contenimento della spesa. Ed invece dopo aver venduto Telecom, Eni, Finmeccanica, Enel, le autostrade e le ex municipalizzate, abbiamo lo stesso debito pubblico di prima, e paghiamo anche più Iva dalla settimana prossima, oltre ai ticket sul pronto soccorso e un sacco di altre gabelle che stroncano chiunque non evada sicuro di non dover poi pagare il conto.
E allora pazienza se galan si fa tagliare i capelli a scrocco: non sarà questo a mandare in malora un Paese che sta già andando a fondo. A questo punto siamo ancora in tempo per avere indietro la Dc o Craxi? mi sa che non è andata bene visto il risultato del nuovo corso dei prestati alla politica che poi sono più arroganti di chi almeno non ha svenduto il Paese, lasciando gli italiani in mutande