C’è anche il nome di Gino Bartali, l’indimenticabile campione di ciclismo tra gli undici nuovi giusti che verranno ricordati nel giardino dei Giusti crerato a Padova per commemorare quanti hanno avuto coraggio in frangenti particolarmente tragici della storia recente. L’albero di Gino Bartali sarà piantato vicino a quello di altre dieci personalità: Sofija Binkiené, Eros Borile, Vito Giorgio, Vito Misuraca, Tullo Centurioni, Fethiye Çetin, Anatole France, Gabriele Moreno Locatelli, Emilia Marinelli Valori, Chiune e Yusiko Sugihara. La Casa dei Giusti di Padova ricorda le persone che a partire dal XX secolo hanno rischiato la vita per contrastare la cultura del genocidio. Domenica 2 ottobre, in occasione della quarta giornata dei Giusti del Mondo, una cerimonia solenne, la messa a dimora delle piante dedicate e la prima tappa del Cammino, un percorso di una trentina di chilometri che collega Padova al mare Adriatico, in loro onore.
“Non è una cosa comune riconoscere l’impegno delle persone che con enorme coraggio hanno saputo salvare altre persone, molte volte dando la vita – sostiene il sindaco Flavio Zanonato presentando l’evento – Questo tipo di iniziativa proposta da Giuliano Pisani e realizzata in questi anni, consente, quando si ricordano le cose drammatiche della nostra storia, di riflettere sul fatto che ci si può opporre, che il destino non è inevitabile, che anche nelle situazioni più difficili si può fare qualcosa per gli altri. Il monumento che si trova nel Giardino mostra come la follia può piegare a un ordine. Sopra, sulla collinetta, gli alberi che ricordano i Giusti e, oggi, il Cammino dei Giusti, per ricordare la storia fatta di crimini ma anche di tanta generosità”.
Un messaggio per i giovani che anche quest’anno sono stati coinvolti nell’iniziativa. Un’occasione per loro, per imparare, guardando oltre i testi scolastici, la nostra drammatica storia, tra il ’43 e la liberazione. Un’occasione per imparare anche che in mezzo a tanti efferati personaggi vi erano persone semplici che si sono batture per salvare dei perseguitati. I ragazzi delle scuole superiori parteciperanno all’evento sistemando simbolicamente i nuovi alberi e leggendo le motivazioni che precedono lo scoprimento delle steli recanti i nomi dei Giusti.
Alle trenta piante da frutto, tutte diverse l’una dall’altra, domenica se ne aggiungeranno altre nove: 3 alberi verranno messi a dimora nel Giardino e 6 meli cotogni saranno invece dedicati alla prima tappa del Cammino e piantumati nel parco dei Frassini, sul lungargine Terranegra.
“Il Comune nell’ambito del progetto internazionale denominato Padova, Casa dei Giusti, Padua, Home of the Righteous – spiega il vice presidente del comitato scientifico Giuliano Pisani – promuove il rispetto dei diritti e della dignità dell’uomo, facendosi portavoce delle persone che, ascoltando la propria coscienza, si sono opposte ai genocidi o ne hanno denunciato l’aberrazione. Il loro esempio comunica, a tutti, e in particolare ai giovani, la libertà che ciascuno di noi possiede nel momento in cui è chiamato a decisive scelte etiche. E in tal senso il motto del Giardino dei Giusti del Mondo è una frase di Hannah Arendt: si può sempre dire un sì o un no”.
La cerimonia di domenica 2 ottobre avrà inizio alle 11.30, nel Giardino dei Giusti del Mondo di via Forcellini. Agli interventi del sindaco Flavio Zanonato e del consigliere Giuliano Pisani seguirà la messa a dimora delle piante. L’evento proseguirà poi nel pomeriggio, alle 16.00, al Palazzo della Ragione con il Coro di Voci Bianche Cesare Pollini che eseguirà un concerto in onore e memoria delle vittime dei genocidi. Di seguito, dopo la lettura delle motivazioni, i Giusti o i loro parenti o testimoni riceveranno dal sindaco Flavio Zanonato il Sigillo della Città.