Il Pdl ritorna in piazza Cavour domattina alle 11. L’appello di Raffaele Zanon

 

Da Raffaele Zanon riceviamo e pubblichiamo: Indipendentemente dalle scelte fatte in parlamento e dal consenso espresso al governo Monti per il nostro senso di responsabilità nazionale, del quale siamo orgogliosi, non possiamo rinunciare a sostenere che questo esecutivo tecnico rappresenta una sospensione della democrazia in Italia.
Crediamo che da oggi si debba iniziare a combattere politicamente una battaglia di libertà e di indipendenza nazionale a tutela dei diritti fondamentali del cittadino.
E’ intollerabile constatare che circuiti elitari, poteri forti e lobbie s non democraticamente elette e quindi rappresentative non si sa di chi, possano determinare nel nostro Paese chi deve governare e chi no.

La genesi di questa fase di espropriazione democratica è chiara, e la cosa che più ci sconvolge e’ l’atteggiamento della sinistra italiana che prima marcia gloriosamente a braccetto con gli “indignados”e adesso si prostra servile davanti a quei poteri che a parole diceva di voler combattere.
Quanto al terzo polo, la posizione non ci stupisce più, la follia suicida di Fini a questo punto potrebbe portarlo ad appoggiare anche un governo Fidel Castro e Casini sarebbe disposto ad allearsi anche con i marziani pur di andare al Quirinale. Se il governo tecnico è un dazio da pagare, almeno che sia a tempo, giusto per far quadrare i conti e applicare gli obiettivi programmatici con l’Unione Europea e tornare alla politica vera fatta di programmi, di valori e visioni del mondo.

Non possiamo delegare a Monti e tecnocrati le riforme costituzionali. Si tratta di scelte politiche che vanno affrontate da governi e maggioranze nate dal consenso popolare. Per questi motivi sono convinto che il ricorso alla sovranità popolare sia la migliore medicina a questa situazione artefatta .Il Pdl ha il dovere di vigilare e spegnere l’interruttore se le cose non andranno come concordato .
Vedere i parlamentari del Pdl votare insieme alla sinistra sconfitta alle elezioni è stato un boccone amaro da digerire. È vero che sono Bersani e Di Pietro a dover scendere su posizioni liberali e a rimangiarsi gran parte delle loro parole d’ordine, ma la cosa non ci può consolare.

Vogliamo difendere le ragioni del bipolarismo in vista di confronti democratici ed elettorali che arriveranno, con regole se sarà necessario diverse, ma che saranno frutto di un confronto politico che riguarda solo un Parlamento liberamente eletto .Per questo non rinunceremo all’impegno per la riduzione dei costi della politica e delle caste di tanti palazzi, delle accademie e delle banche, alla modernizzazione del Parlamento stesso.
In questo scenario, forti della campagna di adesioni voluta dal segretario Alfano che ha fatto raggiungere al Pdl un obiettivo numerico esaltante a Padova ed in Provincia vogliamo testimoniare l’esistenza di un grande movimento popolare e di massa fatto non solo di voti ma di militanti.
Vogliamo ribadire la nostra volontà di continuare ad essere protagonisti nel sociale dalla parte degli Italiani contro tutti quei poteri forti che minano la nostra sovranità nazionale e il diritto alla democrazia ed alla partecipazione.