Voto agli stranieri. A Padova la carica dei 20mila domenica in Fiera

 

Saranno 20mila gli stranieri residenti a Padova che domenica per la prima volta si recheranno alle urne per una prova generale di voto vero e proprio nella città del Santo. Gli stranieri regolarmente in possesso di permesso di soggiorno sono infatti chiamati ad eleggere i rappresentanti del Consiglio delle comunità straniere. Voteranno dalle 8 alle 20 nei padiglioni di PadovaFiere scegliendo tra i candidati in una apposita scheda elettorale. La commissione è composta da 5 a 25 membri eletti, cui si aggiungono il Sindaco (o suo delegato), un Consigliere comunale di maggioranza ed uno di minoranza. “I membri eletti – si legge nel bando che indice le elezioni – devono rappresentare ambo i generi per almeno il 25% e devono essere di cittadinanze di almeno 4 su 5 delle seguenti aree: Africa del Nord e Medio Oriente, Africa Sub-sahariana, Americhe, Asia ed Oceania, Europa non UE”.
Il presidento o il Vice Presidente della Commissione, secondo statuto partecipa al Consiglio comunale con diritto di parola e senza diritto di voto e presenta le eventuali proposte. La Commissione, tramite un membro delegato, partecipa anche alle Commissioni Consiliari e ai Consigli di Quartiere, con diritto di parola e senza diritto di voto.
“Continuare ad ostinarsi a non riconoscere i fondamentali diritti a chi vive e lavora a Padova – spiega il vice sindaco Ivo Rossi – oltre ad essere poco responsabile è controproducente nelle relazioni sociali. PArtiamo da una semplice considerazione: i bambini tra di loro non riconoscono le differenze, si sentono egualmente cittadini. La discriminazione avviene solo a causa della chiusura culturale di piccoli gruppi, marginali nella nostra città e fuori dal tempo, che continuano a produrre chiusure che a Padova non hanno, queste sì, cittadinanza. In questo senso l’appello di Napolitano fa uscire il Paese da un dibattito e una contrapposizione lisa ed inutile. A Padova domenica si da la possibilità di votare ai cittadini non europei, per affermare il diritto di cittadinanza ed avviare l’esercizio di responsabuilità tra tutti i residenti, che qui pagano le tasse e contribuiscono alla crescita della nostra comunità: i componenti della Commissione con le loro proposte e la partecipazione alla vita politica di Padova saranno uno strumento per integrare nuovi cittadini. La nostra è una città da sempre all’avanguardia sul fronte dell’accoglienza e del confronto con chi viene da altri paesi: il Santo per eccellenza è uno straniero, portoghese di Lisbona. Sin dal medioevo qui si laureano i polacchi e gli ungheresi, Galileo Galieli, che era straniero nella Repubblica di Venezia, disse che a Padova visse i “migliori diciotto anni della sua vita”. E’ nel solco di questa tradizione che abbiamo ideato le elezioni della commissione per far sentire cittadini di Padova anche chi a Padova non è nato”.