Saranno riqualificati lo stadio del Plebiscito e lo stadio Euganeo. Lo ha detto il sindaco di Padova Flavio Zanonato in un passaggio del bilancio 2011. Una frase che darà qualche buon titolo sui giornali, ma che è solo un passaggio di un ragionamento più complesso riassumibile in un concetto cardine: sono stati ragranellati 45 milioni di euro dalla vendita delle partecipazioni in Brescia Padova e Padova Venezia, ora c’è il carburante per mettere mano a manutenzioni straordinarie sulle opere già realizzate (i due stadi appunto) e immaginare qualche grande opera. Su quanto straordinarie saranno le manutenzioni e quanto grandi saranno le nuove opere verrà dato qualche dettaglio in più in sede della conferenza stampa del bilancio di previsione 2012. I punti fermi però sono stati enunciati oggi: viene data una risposta a quanti chiedono un rammodernamento dello stadio Euganeo. e ne ha bisogno, dato che lo stadio è nato, male, nel 1994. Saranno 18 anni l’anno prossimo. E sembra che sia possibile immaginare di renderlo più confortevole, anche in vista di una probabile promozione del Padova in serie A. Rimane il nodo del nuovo ospedale: l’opera che può cambiare il volto urbanistico di Padova dei prossimi dieci anni, togliendo il vecchio nosocomio dalle mura, e dando finalmente a Padova quella casa dell’eccellenza medica che si merita. Il Comune ha deciso già nel piano di assetto territoriale intercomunale che verrà fatto in zona corso Australia. La provincia prova a proporre un’anltra sede, in zona ospedale dei Colli (clicca qui per leggere l’articolo del Mattino di Padova). L’ultima parola spetta alla Regione. la commissione dovrebbe esprimersi già il prossimo mese. Poi ci sono altre partite importanti, come il nuovo auditorium: sembra che non si farà così come era stato ideato, ma forse una casa della musica questa amministrazione vorrà per forza metterla in cantiere. Non una grande cattedrale per la musica classica, ma uno spazio polifunzionale che tenga conto, con costi di gestione ridotti, anche della sostenibilità dell’opera. E poi c’è il centro congressi in fiera e la nuova linea del tram che aspetta il finanziamento tante volte promesso dal Governo. Insomma un bel po’ di carne al fuoco. Segno che padova sa reagire alla crisi reimmaginando le proprie funzioni, cambiando letteralmente pelle. Buon 2012 a tutti
Alberto Gottardo