Divieto di accesso ai luoghi dove si tengono le manifestazioni sportive (per un anno) a carico di sette tifosi del Gubbio e uno del Padova in seguito agli scontri avvenuti il 10 dicembre scorso allo stadio “Barbetti” durante l’incontro tra le due squadre che militano nel campionato di serie B. Li ha disposti il questore di Perugia Nicolò D’Angelo. Subito dopo i fatti polizia e carabinieri arrestarono un trentenne ritenuto legato alla tifoseria organizzata del Padova, per resistenza a pubblico ufficiale. Per il giovane venne quindi disposto il Daspo per la durata di tre anni. La digos perugina ha comunque proseguito le indagini a suo carico. Supportati da riscontri video e dall’analisi di innumerevoli fotogrammi – ha riferito la Questura – gli investigatori hanno accertato ulteriori responsabilità nei confronti del tifoso del Padova, denunciato con l’accusa di lesioni personali per avere colpito con un pugno al volto un tifoso del Gubbio. Gli accertamenti hanno inoltre portato all’emissioni di Daspo nei confronti degli altri tifosi.
*Nota: la notizia è tratta integralmente dal sitop di TeleNuovo, tv ufficiaale del calcio Padova, che mi perdonerà per il “furto”. Spero che i soliti noti che passano il tempo a insultarmi e minacciarmi pubblicamente su internet e personalmente quando mi incrociano all’esterno dello stadio si convincano che non ce l’ho con il tifoso che subirà l’ennesimo processo o con gli ultras. Questo ragazzo, di cui questa volta non metto il nome perchè non si sta parlando del suo arresto, comunque convalidato dal giudice prima della scarcerazione, dovrà, se ritenuto colpevole, rifondere anche dei danni e comunque è finito dietro le sbarre per quello che è un divertimento, una partita di calcio. Non ce l’ho nemmeno con quanti mi vomitano addosso tutto il loro disgusto solo perchè ho il coraggio di dire una cosa semplice: il calcio è uno sport, per altri un lavoro, o una fonte di business per i presidenti, di malaffare e denaro nero per chi lucra sulle scommesse clandestine o sulle partite combinate. Farne un motivo per dare o prendere botte è una caricatura ridicola, a volte anche tragica, di una guerra idiota come tutte le crociate. L’età della pietra non si è estinta perchè sono finite le pietre, ma perchè l’uomo si è evoluto. Evidentemente però c’è chi sente ancora nostalgia della clava e delle tribù, e per questi miei coetanei provo tanta pena
Alberto Gottardo