Gradimento in calo di Zanonato, ostruzionismi vari e botta e risposta tra Rossi e Zilio

 

Ivo Rossi da la sua interpretazione dei risultati del sondaggio del Sole24ore che da il consenso nei confronti del sindaco Flavio Zanonato in calo:
“Non entro nel merito della misura del consenso al Sindaco Zanonato, potrei ricordare i sondaggi di Mannheimer di segno opposto o altre rilevazioni che confermano una larga condivisione del suo operato, ma contrapporre sondaggio a sondaggio è esercizio ozioso. Molto meglio considerare i risultati di Ipr Marketing come uno stimolo a cogliere i problemi irrisolti e a lavorare di più e meglio.
Ma vengo al merito delle tue considerazioni circa le fondamentali opere pubbliche contenute nel nostro programma che faticheremmo a portare avanti.

Flavio Zanonato, nonostante un carattere forte e deciso, ha sempre seguito un metodo: mettere insieme Istituzioni e società civile per realizzare la massima collaborazione possibile nell’interesse della città. Si tratta di uno stile di governo molto simile a quello che Mario Monti ha inaugurato da quando è entrato a Palazzo Chigi e che sta producendo, a mio avviso, non pochi risultati, decisivi per salvare il Paese dal baratro, dopo la stagione del bunga bunga e del celodurismo.

A livello locale, invece, almeno per quanto riguarda Padova, l’atteggiamento positivo e costruttivo da parte del Comune troppo spesso ha fatto i conti, su tutte le questioni dove è necessaria la collaborazione e il concorso anche di altri soggetti per realizzare gli obiettivi prefissati (Provincia, Camera di Commercio, Fondazione Cassa di Risparmio), con una sorta di melina ostruzionistica da parte dell’ente che il Parlamento ha deciso di cancellare. Non vivo nel mondo delle nuvole, so bene che parti politiche diverse, nel gioco dell’opposizione, tendono a mettersi di traverso per impedire che l’altro faccia. Diverso è se ad adottare simili comportamenti sono le istituzioni, perché in questo caso si danneggia la comunità di appartenenza per piccoli giochi di parte. Un tempo si sarebbe detto: vecchia politica politicante. La cosa è tanto più grave perché in un periodo come questo nuoce al tessuto economico, fa perdere occasioni alla città, impoverisce tutti.

Sul Centro Congressi il passo è lento, anche se nelle prossime settimane la telenovela dovrebbe finire, perché c’è chi pur non avendo ancora detto quanti soldi mette, trova ogni giorno un motivo per determinare un ritardo. Sembra la tecnica di Bertoldo alla ricerca dell’albero a cui impiccarsi. Sulla Nuova Questura, richiestaci dal vecchio Questore anche se non rientra nei compiti del Comune ma del Ministero degli Interni, il Sindaco si è attivato mettendo a disposizione un’area e la relativa cubatura (risorse che avremmo potuto destinare altrimenti). La Giunta provinciale, proprietaria dello stabile che ospita attualmente la Polizia di Stato, non si è ancora capito come intenda muoversi, ma chiederlo oggi probabilmente è superfluo visto che è un ente a termine. Sull’Auditorium, pensato, collocato e reso finanziabile dalla Fondazione, grazie alla collaborazione della vecchia Amministrazione provinciale che ha scambiato l’area con il Comune, è fondamentale il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio, che immaginava di poter continuare ad operare in un clima di collaborazione che, com’è noto, rende tutto più semplice. Qualcuno, invece, ha pensato di sostituire o di affiancare l’opposizione politica di Palazzo Moroni. Anche sul Nuovo Ospedale, opera essenziale per il futuro della città, abbiamo lavorato per immaginare un orizzonte strategico. Abbiamo individuato l’area di Padova Ovest, approntando tutti gli strumenti urbanistici necessari, condividendo il percorso all’interno della conferenza metropolitana, anche con la Provincia, che ha sottoscritto il PATI. Ora apprendiamo che la provincia indica una nuova area, grande meno della metà (quindi per un ospedale e campus universitario nato morto), area che – come dicono le carte agli atti – la Provincia ci chiedeva, fino al giorno prima, di “valorizzare”, cambiando la destinazione sanitaria per altre più commerciabili attraverso cui ricavare un po’ di soldi. In questo modo si sta solo minando la prospettiva della sanità padovana, con il rischio della retrocessione a dispetto della sua lunga tradizione e dell’impegno della classe medica.

Così stanno le cose, caro Direttore, e basta ripercorre la rassegna stampa degli ultimi anni per averne conferma. Ai progetti avanzati dal Comune, è corrisposta una lunga serie di niet da parte di chi sembra poco interessato al bene comune e si comporta più come esponente di una politica faziosa e inconcludente piuttosto che come attore istituzionale.

Noi continueremo per la nostra strada, lavorando per Padova e per il suo futuro. Portando avanti tutti i progetti che dipendono esclusivamente dalla nostra volontà e dalle risorse economiche di cui disponiamo, tentando sempre di trovare il massimo di convergenza possibile quando sarà necessario collaborare con le altre Istituzioni e con tutti gli attori sociali.

Probabilmente non riusciremo a realizzare tutto ciò che ci piacerebbe, ma almeno ci avremo provato con ogni grammo delle nostre energie. Saranno poi i cittadini a scegliere tra la volontà del fare e l’inerzia di chi avrà al suo attivo una serie infinita di dinieghi rivolti non a noi, ma all’intera comunità padovana. Voglio solo augurarmi che la scomparsa della Provincia non porti, nei prossimi mesi, alla logica del tanto peggio tanto meglio e che invece sappia prevalere il buon senso e la generosità verso la città. Ne abbiamo tutti bisogno”.

Ivo Rossi
Vicesindaco di Padova

Risponde su facebook il presidente dell’Ascom Fernando Zilio, che è anche vice presidente della Camera di commercio:
“Caro Ivo, il tuo punto di vista e’ sempre coerente e chiaro ma i cittadini hanno bisogno di risposte concrete e opere realizzate sono due anni che parliamo ma di centro congressi nemmeno l’ombra. Il rimpallo di responsabilità non può diventare un’attenuante io sto provocando un dibattito costruttivo per far uscire se possibile i responsabili chiunque essi siano certamente ne io ne Tu lo siamo. Io sono per il Centro Congressi subito gestito nell’interesse del territorio,costruito in Fiera In tempi certi.non c’e piu tempo da perdere. Ciao Fernando”.