Com’è triste Venezia cantava qualcuno. Ed aveva ragione. E’ triste che i fratelli Alajmo rischino una denuncia penale per la sola “colpa” di aver messo mano al caffè Quadri di piazza San Marco. Il procuratore aggiunto di Venezia Carlo Mastelloni fa il suo lavoro, bene inteso, ed ha aperto un fascicolo conoscitivo per accertare se siano state conformi alle regole dei beni culturali le opere di ristrutturazione che hanno portato nel giugno scorso alla riaperta del Caffé Quadri di Piazza San Marco.
Riapertura gestita dai fratelli Alajmo (nella foto), proprietari del tristellato Calandre di Rubano, e dalla società Ligabue.
Mastelloni ha già acquisito gli atti e i permessi relativi alla ristrutturazione dalla Soprintendenza. Sarebbe davvero un brutto segnale se l’inchiesta trattasse come dei criminali chi ha avuto la sola colpa di puntare su una possibile modernità, nel rispetto dell’esistente, a Venezia. L’alternativa è arrendersi alla città museo. E questo Venezia non se lo merita
Alberto Gottardo