Il Veneto regione “apripista” nella difesa della dignità professionale dei giornalisti. Una legge regionale – la prima in Italia – per superare il precariato giornalistico è stata presentata giovedì 15 marzo a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, dai tre firmatari della mozione, che intende impegnare la Giunta alla nascita della legge. L’incontro è stato occasione per sottolineare le condizioni di sfruttamento di molti colleghi non contrattualizzati, nonché per evidenziare il rischio che corre l’informazione quando i giornalisti sono sottopagati, sfruttati e, di conseguenza, ricattabili.
L’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan (Pdl) e i consiglieri Graziano Azzalin (Pd) e Gustavo Franchetto (Idv) hanno incontrato il presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, Enzo Iacopino, il presidente della Fnsi, Roberto Natale e Nicola Chiarini, presidente di ‘Re:Fusi’, gruppo veneto giornalisti precari da cui è nata la proposta. Alla presentazione dell’iniziativa sono intervenuti anche il presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti, Gianluca Amadori, e il segretario del sindacato veneto dei giornalisti, Daniele Carlon, i consiglieri nazionali dell’Ordine Alberto Vitucci e Maurizio Paglialunga, il consigliere nazionale dell’Ordine con delega ai freelance Fabrizio Morviducci e Maurizio Bekar, presidente della Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi. La futura proposta di legge, secondo Azzalin, potrebbe essere pronta entro due mesi. L’iniziativa si avvarrà della collaborazione col Corecom (all’incontro era presente Gianni Gallo, vice presidente veneto) con la proposta di effettuare un monitoraggio della situazione, e l’obiettivo di stilare un elenco di editori “virtuosi” che potrebbero essere privilegiati nell’erogazione, ad esempio, dei fondi che la Regione stanzia per la propria comunicazione istituzionale.
«Questa iniziativa – ha detto Natale – è la punta più avanzata in Italia. Ancora una volta dal Veneto, con il gruppo di Re:Fusi, parte un’avanguardia». Iacopino ha ricordato come questa sia «La battaglia principale dell’Ordine nazionale» e Chiarini ha aggiunto: «Un elemento di novità è il riconoscimento, per la prima volta, di un coordinamento di giornalisti precari come interlocutore ufficiale». Da parte sua, Azzalin, a nome dei tre firmatari ha assicurato «Massimo impegno e convergenza per tradurre in legge i principi di questo documento bipartisan».
Durante l’incontro è stato ricordato come due terzi dei 2400 giornalisti attivi in Veneto siano precari, collaboratori atipici o freelance, e che il 65% di loro non raggiunge i 5 mila euro di una retribuzione annua lorda. Sostegno diretto all’iniziativa legislativa è arrivato anche da Dario Bond, capogruppo del Pdl, che si è dichiarato pronto a sottoscriverla.