Diritti + umani. Stasera al Mpx riflessione su “Haiti Chérie”

 

Tutti al cinema col cervello acceso stasera per la prima di “DIRITTI+UMANI. Immagini, documenti e storie sui diritti umani in Italia e nel mondo”, la rassegna padovana in programma fino al prossimo 17 dicembre, presenta nel suo ciclo di incontri cinematografici la prima visione di “Haiti Chérie”: il film è in calendario stasera (ore 21.00, MPX di Padova, biglietto d’ingresso: 4 euro), giorno del 60esimo  anniversario della proclamazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Presente al dibattito previsto al termine della proiezione il regista Claudio Del Punta.
 
Il film, che ha vinto il Premio Giuria dei giovani al Festival del film di Locarno 2007 e la miglior sceneggiatura al Festival international du film de Mons 2008, racconta le disperate condizioni di vita nei “batey”, i recinti in cui vivono più di un milione di lavoratori delle piantagioni di canna da zucchero nella Repubblica Dominicana. Prima dell’arrivo di Cristoforo Colombo i Taìnos, popolazione indigena haitiana, consideravano il “batey” la piazza al centro delle capanne, in cui giocare, danzare e svolgere cerimonie.       
Numerose organizzazioni per i diritti umani hanno più volte denunciato le violazioni e i soprusi che avvengono nei moderni batey, tanto da potere parlare di schiavitù. Le accuse parlano di omicidio, maltrattamento, espulsione di massa e sfruttamento. Anche le condizioni di vita stesse sono deplorevoli: le capanne sono sprovviste di acqua, elettricità e servizi igienici. Gli schiavi moderni che popolano la Repubblica Dominicana sono gli immigrati haitiani, sfuggiti da decenni di dittatura e miseria, subite nel loro Paese, e giunti oltre confine per cercare di migliorare il loro futuro. Il film racconta storie drammatiche di questi schiavi-lavoratori che vivono quotidianamente una drammatica realtà, disillusi per quel che si pensava essere una terra promessa ed invece si è rivelato essere un Paese peggiore della terra natìa, rimpianta nonostante le condizioni che li hanno costretti a fuggire. Tra loro Jean Baptiste (Valentin Valdez) e Magdaleine (Yeraini Cuevas), marito e moglie, che perdono il figlio a causa della piaga della denutrizione e sono costretti ad un’amara riflessione sul proprio futuro. La coppia, nonostante la drammatica realtà che ha vissuto ad Haiti, (Magdaleine qui ha visto massacrata la sua famiglia a causa di uno dei tanti scontri violenti nel paese) decide, non senza remore, di farvi ritorno. Nel racconto del viaggio attraverso la Repubblica Dominicana, si coglie subito il contrasto tra la vita quotidiana degli abitanti dell’isola e i numerosi turisti che la frequentano, ignari di quel che accade. Di grande impatto emotivo è il contrasto tra lo splendido paesaggio, fatto di verdeggianti montagne, e la realtà umana straziante, in costante fuga dalla fame e dal terrore. Quando Jean Baptiste e Magdaleine ritornano nella loro Haiti trovano un mondo sconvolto e affossato dalla povertà, ma anche un clima di rassegnazione misto a speranza.