Ieri sera sento le campane e dico a mia moglie ed alla mia nipotina ospite dagli zii per la notte “Andiamo a messa”. Mia moglie mi guarda sbalordita: non è la frase che effettivamente mi ha sentito pronunciare da sei anni a questa parte, cioè da quando ci conosciamo. E andiamo a messa alla parrocchia di Voltabrusegana. Entro nella piccola chiesa di San Martino Vescovo e mi rendo conto che tutto quello che don Nicola Boaretto tanti anni fa mi ha insegnato a catechismo è andato in prescrizione: le campane suonano all’annuncio evangelico della resurrezione di Cristo. siamo in un ritardo pazzesco. Ma pazienza, restiamo nonostante un’occhiataccia di una parrocchiana preconciliare. Ed assistiamo ad un evento raro in questa piccola parrocchia di campagna a due passi dalla città. Il battesimo di Aida Maria Benedetta, mamma matura che ha sentito il bisogno di ricevere i sacramenti . Una conversione un po’ più forte della mia, sporadica e di origine campanaria, penso sorridendo. E la messa che ho sempre vissuto come un rito stanco, meccanico e vagamente ginnico con tutto quel alzarsi sedersi, inginocchiarsi che me l’ha fatta vivere un po’ come il Gioca jouer di Cecchetto, è dientata invece una festa. Per Aida Maria Benedetta certo, ma anche per tutti i fedeli veri che ieri sera erano arrivati puntuali all’appuntamento con il Signore. E mi ha fatto piacere ricevere da don Giuliano Giacon una abbondante aspersione di acqua benedetta. Magari il fervore mistico mi finisce già in settimana, magari l’appuntamento in chiesa tornerà ad essere settimanale, e magari anche consapevole a differenza di quando ero bambino. Comunque vada ieri sera è stato bello. Mia moglie al momento della comunione ha mandato avanti mia nipote, spiegandomi che io e lei non possiamo accostarci all’Eucarestia perchè “viviamo nel peccato”.
A parte qualche saracca, ampiamente coperta da attenuanti generiche prevalenti in quanto veneto, non mi sembra di vivere nel peccato, solo perchè mi sono sposato con mia moglie solo in Comune: ci amiamo tanto, credo che anche Gesù sia contento della nostra unione spirituale che se poi ogni tanto è anche carnale, non c’è niente di male. Ma transeat. Non ho fatto la comunione, ma mi sono sentito in comunione con tante persone, che ieri sera hanno festeggiato la vittoria della luce sulle tenebre, del bene sul male. Perchè la Pasqua è questo, ed adesso che l’ho capito sono più felice
Alberto Gottardo