Una donna di 78 anni, Maria Pellegrini, è stata soffocata nella notte all’interno della sua camera da letto con una “maschera” di cellophane premuta sulla bocca e sul naso.
A scoprire il corpo della donna sono stati due nipoti questa mattina poco dopo le 11. Non vedendola uscire di casa, nella tarda mattinata sono entrati e hanno trovato il cadavere a letto con il cellophane sotto il mento. Ad un primo esame, la donna non avrebbe avuto la possibilità di difendersi dal suo aggressore.
La camera dell’anziana e il soggiorno sono stati trovati in disordine, come se qualcuno avesse rovistato a lungo tra gli effetti della vittima. Un particolare che potrebbe dare peso all’ipotesi che l’aggressore possa essere entrato in casa per rubare. Gli investigatori non sono ancora in grado di dire, però, se manchino dalla casa denaro o gioielli.
L’omicida, secondo i primi accertamenti, è entrato e uscito probabilmente da una finestra al piano terreno che immette su un garage comunicante con l’appartamento al primo piano attraverso una scaletta interna. Le grate della finestra sono state divelte.
Gli inquilini del pianterreno non hanno comunque udito nessun rumore sospetto provenire dall’appartamento dell’anziana. Sul posto, i rilievi sono coordinati dal sostituto procuratore Orietta Canova. Il magistrato ha dato il nulla osta per il trasferimento del cadavere all’obitorio dell’ospedale.
”Siamo scossi da un fatto così grave, a cui la nostra comunità non è certo abituata – commenta il sindaco di Casalserugo Elisa Venturini, che appena saputo dell’omicidio di Maria Pellegrini è andata di persona a rendersi conto della situazione – La signorina Pellegrini – continua il sindaco – era molto conosciuta in paese. Era in pensione da qualche anno dopo aver lavorato come maestra d’asilo. Negli anni si era occupata della costruzione di alcuni condomini ui terreni erditati dai genitori. La conoscevamo come una persona molto tranquilla, religiosa, impegnata nel gruppo dell’associazione femminile. Spero che gli investigatori facciano presto chiarezza sui motivi di questo delitto. Questo è un paese tranquillo, ben vigilato dai carabinieri che proprio qui hanno una caserma”.
Scosso dal delitto anche il parroco don Pietro Cervaro: ”Maria Pellegrini era una delle fedeli più assidue alla messa non solo la domenica ma anche durante la settimana. La ricordo come una donna tranquilla, devota alle nipotine che abitano vicino alla sua casa. Non mi aveva mai confidato di avere particolari preoccupazioni”. Una donna tranquilla, che non si era mai sposata e che ”aveva curato ed assistito con amore suo padre, Giovanni Pellegrini – ricorda il nipote Nereo Piovan – mi sembra impossibile che qualcuno la abbia voluta morta. Credo poco anche nella rapina finita male in quanto in casa non aveva, a quanto ne so, cose di gran valore. Era, a dispetto dell’età, molto autonoma ed attiva, tanto che guidava ancora l’auto e non ha mai voluto prendersi in casa una donna di servizio o una badante che le facesse un po’ di compagnia. Gliel’avevamo consigliato molte volte, ma lei stava bene così e si sentiva tranquilla in casa anche da sola”.