“Uno dei problemi principali del Veneto e’ che la parte del Pdl e’ rimasta assoggettata a Berlusconi, quella che faceva riferimento alla Lega e’ stata comandata a bacchetta da Bossi, e i referenti del Pd sono stati schiacciati dagli ordini provenienti da Roma. Insomma negli ultimi 20 anni a mio avviso il Veneto e’ stato una regione che, non solo politicamente, ha preso ordini alternativamente da Milano o da Roma, senza sapere ne’ rappresentarsi ne’ creare una leadership autonoma”. Lo ha detto il giornalista del gruppo Repubblica-Espresso Renzo Mazzaro, presentando questa sera a Padova, in municipio, il suo ”I padroni del Veneto” (Editori La Terza), in uscita in questi giorni nelle librerie.
A confrontarsi con Mazzaro sulla storia recente della regione cuore del Nordest sono stati l’ex presidente del Veneto Giancarlo Galan e l’imprenditore Mario Carraro, moderati dal direttore del ”Mattino di Padova”, Antonio Ramenghi.
Al libro ha dato una divertita stroncatura l’ex governatore Galan, al quale Mazzaro – conoscitore attento e documentato della politica regionale – non fa sconti nelle sue pagine. ”E’ un libro che va letto per la sua faziosita’ – ha detto Galan – Leggendolo non si deve avere l’illusione di comprendere cos’e’ il Veneto. Se ne ha una sua interpretazione, per altro lacunosa, da una parte, quella di Renzo Mazzaro, a cui va riconosciuta la capacita’ di saper scrivere e saper tratteggiare una certa mancanza di leadership nel nostro territorio, e mica solo in politica”. ”Renzo – ha proseguito Galan – ha definito la mia battaglia per le primarie all’interno del Pdl una impresa degna di don Chischotte: credo che ci voglia coraggio anche a intraprendere questo tipo di battaglie. Se non ci apriamo ad una discussione interna vera, priva di decisioni predeterminate dall’alto, l’alternativa e’ di continuare l’emorragia di voti e sparire”.
Nelle 288 pagine de ‘I Padroni del Veneto’, Mazzaro ricostruisce gli ultimi vent’anni della storia di una regione in mano ad una classe politica locale che per l’autore e’ sempre rimasta ”suddita” di interessi altrui. Un Veneto, insomma, ”forza economica” ma ”nano politico”, come lo defini’ gia’ Sergio Romano dalle pagine del ‘Corriere’. Con stile graffiante, Mazzaro si sofferma in particolare sull’ascesa e la ‘caduta’ politica di Galan, arrivando fino ai giorni nostri, ai problemi che – secondo l’autore – incontra anche la giunta del leghista Luca Zaia per la permanenza di vecchie logiche di potere, fino all’appannamento di una classe imprenditoriale veneta mai capace di darsi una rappresentanza nazionale adeguata. (ANSA).