Dall’assessore Andrea Micalizzi riceviamo e pubblichiamo: “Se pensassimo di risollevarci da una crisi economica e politica semplicemente togliendo indistamente delle persone per metterne delle altre, ci sbaglieremmo di grosso.
Probabilmente cadremmo nello stesso tranello berlusconiano del ’94 dove la voglia di spazzare via una classe politica vecchia e inadeguata ha convito il Paese ad una cambio radicale, nel segno della novità, affidandosi più al carisma di un uomo che alla forza e alla ragione di un pensiero più profondo. Si pensava che l’Italia potesse finalmente cambiare radicalmente e oggi scopriamo che invece stiamo come prima, se non peggio! Con gli stessi vizi, le stesse inefficienze, con politici diversi, ma dello stesso stampo e con un debito pubblico che nel frattempo è aumentato. Allora, questa volta, come prima cosa, risolviamo i problemi cronici di questo Paese in modo diverso: sicuramente si devono mandare a casa i politici fannulloni, arraffoni e cialtroni (è solo un caso che faccia tutto rima con Berlusconi), ma senza illudersi che basterà cambiare le facce per sistemare le cose!! Serve qualcosa in più, serve anzitutto un pensiero e non uno slogan, serve una squadra di gente per bene e non un leader al comando, serve la Politica, quella saggia e disposta a rinnovarsi e non i tecnici con lo spread o l’antipolitica con gli insulti.
Il Partito Democratico in questo senso è il soggetto che più di tutti può condurre il Paese in questo cammino. Mentre i partiti del Centrodestra e la Lega si chiudono in una crisi sempre più nera, il PD si confronta e si apre ai cittadini con le Primarie. In un momento in cui la distanza tra politica e cittadino è abissale, il Partito Democratico prepara un grande appuntamento di popolo, che non è solamente l’espressione di un voto, ma è soprattutto confronto, dibattito, ascolto di migliaia di cittadini che già stiamo coinvolgendo …e alla fine si vedrà: saranno milioni di cittadini! Non stiamo preparando come fa il Centrodestra una nuova immagine, con un nuovo nome, un nuovo slogan e magari anche un’altra stucchevole canzoncina da cantare e commuoverci insieme per ricostruire una finta verginità: noi con le primarie scegliamo il confronto e chiederemo ai cittadini, non ai sondaggisti, verso quale direzione andare insieme.
E qui va dato atto a Bersani che, cambiando le regole delle primarie, ha reso ancora più efficace e più vero questo percorso. Bersani si è dimostrato nei fatti dalla parte del confronto e del cambiamento, senza paracaduti per nessuno, anzitutto per se stesso, dando ad altri del PD l’opportunità di concorrere alle primarie. Tutti con le stesse regole. Così si arricchisce il dibattito, si aumentano le sedi di discussione, le iniziative e i cittadini che incontreremo. È questo il solco nel quale proseguire …e chi si ferma alla critica, focalizzando il dibattito solo sulle regole senza invece alzare lo sguardo al valore di una iniziativa che dà voce a milioni di persone, o è strumentale o non ha ancora capito che l’unica regola che è stata cambiata è quella che consente a tutti di candidarsi.
Lavoriamo allora perché queste primarie siano un grande appuntamento di parteciphazione, un momento di confronto tra cittadini e politici che finalmente si guardano negli occhi, mostrano la loro faccia e discutono apertamente: il Paese ha un enorme bisogno di questo. Rendiamole un momento nel quale finalmente i problemi si affrontano e non si agitano, tutti insieme non per il consenso di ciascuno, ma per allargare e rafforzare il Pd e dare una speranza all’Italia: la vera svolta per questo paese, la vera novità della politica italiana sarà la capacità di mettere insieme le idee, trovarsi d’accordo finalmente su un progetto efficace di Paese …ma chi l’ha mai fatto? sarebbe la novità più bella e significativa della politica italiana: unire le forze e quindi distribuire ricchezza, lavoro e servizi; non più litigare, dividere, accaparrarsi ciascuno ciò che può affamando chi è rimasto indietro.
Renzi è una grande risorsa del PD, ma è una grande risorsa tra le tante, e quando divide ripropone uno schema vecchio, più utile alla Destra che al Centrosinistra. E ha sbagliato a disertare l’Assemblea del PD rinunciando a portare il suo contributo: il PD è il contenitore che lui ha scelto per queste primarie, perché sa che è il contenitore migliore, non ha scelto di candidarsi da indipendente; quindi Renzi dovrebbe dimostrare il coraggio, ma anche lo sforzo, del confronto …questo ci aspettiamo da lui. Adesso! Non basta incontrare le tante persone che già la pensano come lui …è troppo facile: all’Italia, messa in queste condizioni, non serve un capo popolo che sta con i “suoi”, serve una persona che affronti i problemi e che si confronti con le tante situazioni difficili che il futuro Presidente del Consiglio dovrà affrontare. E non lo potrà fare da solo, deve essere capace di unire, di mettere insieme sensibilità diverse tutte al servizio del Paese.
Sono sicuro che un Pd rafforzato da questa fase saprà trovare le risorse e le personalità politiche per rimettere in piedi l’Italia. In questo senso Bersani ha segnato un punto straordinario, dimostrando il buonsenso di chi vuole unire, la passione del confronto e il coraggio di chi libera tutte le energie in gioco perché ha a cuore il risultato della squadra e non il suo personale. Queste, a mio avviso, sono le caratteristiche che deve avere un candidato Premier.