“Desideriamo esprimere tutto il nostro rammarico per l’aggressione, che rischia di sfiorare il linciaggio mediatico, che ormai da giorni stanno subendo le Forze dell’ordine della nostra città e, in particolare, la Polizia di Stato, costretta ad intervenire in una situazione drammatica e ormai degenerata”. A scriverlo in una lettera aperta indirizzata al ministro Cancellieri sono stati oggi i parlamentari padovani Alessandro Naccarato e Paolo Giaretta (Pd), Antonio De poli (Udc), Maurizio Saia e Giustina Destro (Gruppo misto).
“Conosciamo il senso di umanità degli agenti – aggiungono nel documento i parlamentari padovani – e sappiamo che il loro intervento, disposto dall’autorità giudiziaria, è stato caratterizzato dal senso del dovere e dalla volontà di tutelare un bambino. Il minore infatti è stato dichiarato da una sentenza della Corte di Appello in pericolo per il comportamento di chi doveva circondarlo d’amore e d’affetto. Diamo merito al Questore Montemagno per il coraggio con cui ha difeso l’operato degli agenti, senza cedere alla pressione di chi vuole scaricare sulla Polizia responsabilità che stanno altrove.
La conseguenza delle invettive di queste ore contro la Polizia produrrà un solo risultato: convincere chi, con uno stipendio inadeguato, serve le istituzioni e la democrazia, spesso rischiando la vita, a fare con meno rigore e meno impegno un lavoro difficile e delicatissimo, che meriterebbe rispetto e non ingratitudine.
Il dibattito sviluppatosi in queste ore non sta tutelando un minore indifeso, ma impedisce che i professionisti che devono occuparsene possano farlo con la serenità indispensabile in casi come questi. Ci auguriamo che torni un clima di serietà e di ragionevolezza che possa consentire a tutti di svolgere nel modo migliore il proprio compito. Un bambino, a causa del disgregarsi della sua famiglia e dell’inimicizia dei suoi genitori, ha sofferto ingiustamente e non merita – dopo essere stato oggetto di una contesa insensata – una campagna scandalistica che a danno sta aggiungendo danno. E’ il caso di fermarsi e di rimettere al primo posto l’interesse di chi è privo di qualunque strumento per difendersi”.