“Dopo i 44 Daspo decisi dalle Forze dell’Ordine, si è aperto un dibattito tra chi combatte la violenza sensa se e senza ma e chi invece, per lucrare qualche consenso, si dimostra indulgente o addirittura parla di diritti violati e di attentato alla Costituzione e alle libertà civili.
Io mi schiero, senza nutrire alcun dubbio, con chi garantisce l’ordine pubblico e vuole liberare gli stadi italiani, compreso quello di Padova, da gente che picchia, minaccia, urla slogan razzisti”. A dirlo il sindaco di Padova Flavio Zanonato dopo essere stato al centro di una serie di insulti sulla sua pagina Facebook da un gruppo di appartenenti alla curva del Padova, per aver difeso l’assessore allo sport Umberto Zampieri “reo” secondo i tifosi del Padova più oltranzisti, di aver detto che i 44 destinatari di daspo a Castellammare di Stabia “non rappresentano” la Padova sportiva.
“In altri Paesi – aggiunge Zanonato riferendosi al fenomeno degli hooligans debellati in Inghilterra – ci sono riusciti con serietà e rigore, in Italia, anche a causa dei furbi e degli indulgenti, non ancora. Per quanto mi riguarda continuerò a battermi perché il calcio italiano torni ad essere un patrimonio di tutti, delle famiglie, dei ragazzi, delle persone per bene, e non ostaggio di una frangia di violenti.
Qualcuno sostiene che, con le mie parole, avrei offeso i tifosi del Padova. E’ clamorosamente falso, le mie dichiarazioni riguardano un’infima minoranza di fanatici che non hanno nulla a che fare con lo sport e con la convivenza civile”.