Jacopo Silva racconta con stile asciutto e con stupore il primo giorno di visita a Gerusalemme ed a Betlemme della delegazione padovana in Terra Santa. Ogni giorni ospiteremo un racconto e le foto fatte dal presidente dei giovani industriali in terra d’Israele.
Josef, la nostra guida, è arabo ma non musulmano, è israeliano ma non ebreo, è cattolico ma non latino. Benvenuti a Gerusalemme, nel paese delle divisioni e delle contraddizioni, oggi è sabato e le strade sono deserte.
Il risveglio è difficile per la comitiva, siamo arrivati a tarda notte ma l’entusiasmo è tanto e a colazione tutti sorridono pronti a partire.
Facce stanche e curiose, persone importanti della nostra città, in abito sportivo e lontani dall’ufficialità, qualcuno con moglie e famiglia. Il sindaco di Padova Zanonato e quello di Vicenza Variati, il Presidente della Provincia Casarin e l’Assessore Regionale Donazzan. Il Rettore Milanesi, il Presidente della Camera di Commercio Furlan, il Rettore della Basilica del Santo Poiana. E tanti altri dei quali vi parlerò…
Un saluto, il caffè e si parte sui pullmann, oggi si va a Betlemme.
Il muro che chiude gli insediamenti palestinesi impressiona tutti, evoca ricordi che nessuno avrebbe voluto rivedere.
Ci accoglie il Sindaco di Betlemme, racconta la sua terra e chiede aiuto. È ancora forte il ricordo del sindaco di Firenze La Pira.
Qui non c’è nulla, povertà e nessuna prospettiva, e ora la situazione è peggiorata, ci sono i morti tra i civili sotto le bombe. Sogna una palestina laica e democratica.
Zanonato ascolta e propone di gemellare Betlemme con Padova, la città dove è nato Gesù con la città dove Giotto con gli affreschi ne ha raccontato la Vita.
Ma Zanonato con coraggio spiega anche che i cittadini italiani non capiscono le violenze di questi giorni ma condannano il terrorismo di Hamas e ogni altra violenza palestinese, che non sarà mai soluzione ai problemi.
Casarin, Milanesi e Variati concordano, presentano possibili scambi e opportunità.
E poi si va a visitare la Basilica della Natività e la Grotta di Betlemme.
Ci sono cattolici, ortodossi, armeni, francescani, tutti custodiscono la Basilica. E non sempre in accordo…
Qui da millenni le religioni si incontrano, tutti vogliono cancellare l’altro anche nei suoi segni, litigano, già l’Imperatore Adriano edificava un tempio pagano dove aveva distrutto una chiesa. Cosa direbbe Gesù se… tornasse quaggiù a visitare i luoghi della sua infanzia? Dove lui insegnava pace e amore qui sembra così difficile trovare l’equilibrio. Certamente incontrare suor Donatella, padovana come noi, gli farebbe tornare il sorriso. Le suore Elisabettine reggono il Caritas Baby Hospital, ospedale pediatrico modernissimo, unico centro in tutta la Palestina.
Suor Donatella ci guida in una visita toccante, qui sono accolti i bambini malati senza alcun pregiudizio e solo con i contributi che arrivano da tutto il mondo.
E forse nella mia giornata il più bel messaggio di pace e dialogo è proprio quello portato da questo straordinario gruppo di veneti che spontaneamente si sono organizzati per questo viaggio grazie alla tenacia e all’organizzazione di Graziano Debellini. Un gruppo numeroso che è qui per capire, per ascoltare, per portare aiuto e per promuovere relazioni e opportunità con la nostra terra.
E stasera la Città vecchia e il Muro del Pianto.
- Max Gallob racconta piazza delle Erbe a suo modo
- Donna rapinata in pieno centro a mezzanotte dai soliti balordi