Annuncio le mie dimissioni irrevocabili dal ruolo di Coordinatore Cittadino dell’Unione di Centro di Padova e lascio senza polemica né con uno strappo locale il partito. Le motivazioni di questa dolorosa scelta affondano le radici su una mia profonda divergenza – allo stato attuale strutturale, con la linea politica del partito a livello nazionale.
Come stella polare del mio impegno ora nella società civile ho intenzione di lottare per costruire un centro moderato cattolico laico di stampo liberal-democratico a vocazione maggioritaria.
La mia mission sarà aggregare un movimento di moderati che ambisca ad essere maggioranza di Governo, a dispetto della legge Elettorale vigente e proprio in spregio al cosiddetto Porcellum: in fondo anche con la Legge Elettorale Calderoli il popolo moderato può esprimere in senso maggioritario la propria volontà.
Io mi impegnerò ancora attivamente in politica, ma solo in un partito che non ambisca più ad inseguire con il bilancino il 9% nazionale, che non studi bizantinismi e strategie elettorali finalizzate anche a puntare al 20% nazionale mediante improbabili coalizioni o federazioni di comodo.
Io sogno un partito che dichiari subito di puntare a vincere le prossime elezioni politiche con il “Porcellum” e anzi punti al 51% dei consensi.
Oggi, a mio avviso, c’è bisogno di una alleanza di governo, a progetto e finalizzata ad una Legislatura Costituente, dei moderati con i progressisti nel segno anche dell’Agenda Monti (laddove sia interpretata come una vision e non come una sorta di vincolo commissariale), senza per questo evocarne la sua diretta discesa in campo, ma nell’ambito di un progetto riformista non vietato ai liberali, certamente non mistificatorio nel nome di un non dissimulato liberismo di maniera. Credo in una proposta di stampo liberal-democratico aperta, anche in tema di diritti civili, ad una visione della società che possa coniugare riformismo e progressismo mediante una sorta di collaborazione virtuosa tra le diverse sensibilità del nostro Paese.
Ambisco a immaginare un Centro alleato con i progressisti, non un Centro piccolo piccolo, ma tanto forte da collaborare attivamente al Governo e controbilanciare sia la diversa narrazione europeista di Vendola sia le pulsioni antimontiane della FIOM.
Alfio Capizzi
Ex – Coordinatore UDC
Città di Padova