“E’ fondamentale che la prefettura e il ministero dell’interno si attivino per disinnescare situazioni che a Padova come anche in moltissime altre città rischiano di diventare progressivamente sempre più problematiche”. A dirlo questa mattina dopo una ricognizione dei danni subiti dal centro di accoglienza “Casa a colori” il vice sindaco di Padova Ivo Rossi. Nel centro, gestito dalla cooperativa sociale “Città Solare”, ieri pomeriggio una trentina di ospiti della struttura alberghiera hanno inscenato una sorta di rivolta sfogando la propria frustrazione su finestre, porte e suppellettili, e solo dopo l’intervento della polizia e dei carabinieri la situazione è tornata ad una relativa calma. Il presidente della cooperativa Maurizio Trabuio accompagnato da uno degli operatori della struttura ha formalizzato la denuncia per danneggiamento nei confronti dei responsabili delle violenze, compiute solo contro le strutture dell’albergo. Gli investigatori della Digos probabilmente ipotizzeranno nel rapporto atteso in Procura anche altri reati quali quello del sequestro di persona o in subordine della violenza privata. Ancora da quantificare i danni alla struttura, che è comunque assicurata per eventi del genere.
“La situazione degli ospiti di lungo corso della Casa a colori – analizza il vice sindaco Rossi – sono conseguenza della mancanza di politica nella gestione dei profughi arrivati in Italia dalla Libia dopo la primavera araba. L’allora ministro Roberto Maroni e i suoi colleghi di governo sventolarono lo spauracchio ma alla fine lasciarono che la questione non avesse nessuna soluzione praticabile. Ora il punto fermo deve essere quello che di questa emergenza se ne occupi il ministero dell’interno attraverso la Prefettura in ogni città: non è ipotizzabile che i comuni possano farsi carico di una questione di questa portata”.