La cronaca cittadina delle ultime settimane accende, ancora una volta, i riflettori sull’emergenza profughi, una questione annosa e complessa da gestire sia da parte delle associazioni impegnate nel settore socio-assistenziale sia per gli enti locali. Il Comune di Padova è coinvolto direttamente nel progetto ‘Rondine’, una delle 151 iniziative dedicate all’integrazione degli oltre 3.000 profughi che, ogni anno, vengono selezionati dalla commissione di uno dei 4 Centri di Assistenza Richiedenti Asilo (CARA) presenti in Italia. In questo contesto, il Gabinetto del sindaco, a cui è stata affidata la gestione del progetto ‘Rondine’ e dell’Emergenza Nord Africa, ha selezionato la proposta del Centro Istruzione Professionale e Assistenza Tecnica (Cipat) della Cia tra una decina di iniziative presentate da altrettante associazioni di categoria del mondo produttivo padovano. E’ partito, così, un corso di formazione professionalizzante di 180 ore, al termine del quale 8 persone, tra uomini e donne, proseguiranno con un tirocinio di inserimento lavorativo presso le aziende associate alla Confederazione Italiana Agricoltori. “Siamo favorevoli a promuovere tutte le iniziative in grado di dare una prospettiva di lavoro seria e concreta che metta queste persone nella condizione di essere autosufficienti da un punto di vista economico – sottolinea il Presidente di Cia Padova, Claudio D’Ascanio – Riteniamo poco efficaci, invece, i finanziamenti a pioggia, non indirizzati ad obiettivi precisi e mirati, che rischiano di vanificare le già modeste risorse a disposizione”.
- Ristorando lancia il catering e il banqueting per vegetariani e vegani
- Comune di Padova e carcere insieme per l’inserimento lavorativo dei detenuti