Dite alla De Girolamo che la puzza di merda e’ altrove

 

Io da veneto non mi sento scandalizzato dalle parole di Nunzia De Girolamo. La, fino a ieri sconosciuta parlamentare del Pdl, è intervenuta in una trasmissione che, a vedere lo share, non ha nemmeno grande seguito: Agorà, Rai Tre, una ventina di minuti prima delle nove. Succede che il giornalista di Libero Francesco Specchia (originario di Verona) sta discutendo con la capolista al Senato Laura Puppato del fatto che in Veneto si registrano grandi malumori nell’elettorato di centrodestra ed alcuni militanti di Lega e Pdl minacciano apertamente di votare il Pd per protesta. De Girolamo, non inquadrata, sbotta: «Meno male che non dovevamo essere provinciali e dovevamo pensare alla Siria: siamo passati al Veneto… Altro che provinciali, noi siamo proprio contadini… in Italia… quando facciamo politica». E’ stata equivocata? Il riferimento, fatto con intento evidentemente spregiativo , era alla politica italiana nel suo insieme o al malcapitato Veneto? E’ la stessa De Girolamo a fornire l’interpretazione autentica, rispondendo a Puppato che allibita le fa notare che «il Veneto non è più la terra dei contadini». Replica perentoria: «Il Veneto è la terra contadina in assoluto».

Fin qui i fatti. Siccome siamo in campagna elettorale, sono piovute le reazioni del sempre puntuale Massimo Bitonci e di un Flavio Zanonato che tira addirittura in ballo Vico e Croce ed un Caccioppoli che costringerà i più a chiedere ausilio a san Google. Secondo me basterebbe tirare in ballo Ermanno Olmi, che cantò la civiltà contadina padana con L’Albero degli zoccoli. Raccontava Olmi di un mondo dignitoso e duro, dove la gente era abituata alla fatica ed a guadagnarsi il pane. Anche mio padre usava quegli zoccoli, e quando gli andava di lusso le sgàlmare.Il contadino è la base del vivere all’Italiana: è quello che ti fa trovare sulla tavola la mozzarella e i pomodori, il prosciutto ed il basilico. Nessun contadino ha fatto innalzare lo spread o creato il buco di Mps. Io rispetto i contadini e se mi si dà del contadino sono felice, perchè il contadino non fa giri di parole, chiama la merda merda appunto.
Io vengo da una famiglia contadina: lo rivendico e ne sono orgoglioso. Perchè dietro agli zoccoli e al letame non c’è nulla di sporco anche quando i piedi sono sudici e l’aria profuma di merda. 
Sotto l’albero delle zoccole passate per nipoti di Mubarak, dietro al bunga bunga spacciato per cena elegante c’è invece un mondo che puzza tanto anche se è tanto profumato. Ed allora se mi date del contadino io sono felice anche se, purtroppo, di campi non ce n’erano più ed allora ho dovuto fare il giornalista.

Alberto Gottardo